Bangladesh, appello Unesco per lo stop alla centrale a carbone: troppo vicina a una foresta patrimonio dell'umanità
Il nuovo impianto dovrebbe essere realizzato vicino a Sundarbans, una delle più grandi foreste di mangrovie al mondo
L'Unesco ha lanciato un appello a Islamabad affinché interrompa la costruzione di una centrale elettrica a carbone nei pressi di Sundarbans, una delle più grandi foreste di mangrovie al mondo, e per questo riconosciuto patrimonio dell'umanità. Questo ecosistema - posto nel punto in cui i fiumi Gange e Brahmaputra si incontrano - è inoltre prezioso perché protegge dagli tsunami e dai cicloni. Gli esperti hanno denunciato che, a causa delle attività umane, negli ultimi 50 anni la foresta ha perso la metà della sua superficie. Come riferiscono fonti di stampa internazionali, l'Unesco teme gli effetti devastanti che l'inquinamento prodotto dalla centrale eserciterà sulla flora e la fauna del prezioso luogo. Qui vivono anche delle tigri del Bengala, una specie già ad alto rischio estinzione.
La nuova centrale - finanziata anche da New Delhi - punta a produrre 1.320 MW di energia, liberando nei canali circostanti 125mila metri cubi d'acqua inquinata, impiegati dagli impianti di raffreddamento dei generatori. Inoltre, lungo questi fragili corsi d'aqcua che attraversano la Sundarbans verranno anche trasportate migliaia di tonnellate di carbone necessarie alle attività produttive. I lavori tuttavia non sono ancora partiti, sebbene il terreno sia ormai stato preparato e reso edificabile, pertanto l'Agenzia Onu ha proposto a Islamabad di individuare un nuovo sito in cui realizzare il progetto, che dovrebbe essere terminato entro il 2018. Anche dalla società civile si è sollevata una forte opposizione: sulla piattaforma per le petizioni online 'Avaaz' sono state raccolte 900mila firme da tutto il mondo, mentre numerose manifestazioni hanno già avuto luogo nel Paese.