Idroelettrico, via libera alle disposizioni sulle grandi derivazioni in Veneto
Viene introdotto, tra l’altro l'obbligo di fornire annualmente e gratuitamente alla Regione Veneto 220 kilowattora di energia elettrica all'anno
Il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato con 30 voti favorevoli, 2 contrari e 12 astenuti il Progetto di Legge della Giunta regionale n. 486 "Prime disposizioni in materia di grandi derivazioni ad uso idroelettrico", licenziato in sede redigente dalla Seconda commissione consiliare permanente: l'aula consiliare non ha potuto quindi introdurre ulteriori modifiche al testo normativo votato in commissione.
La proposta normativa è stata illustrata in aula dal Relatore, il consigliere Franco Gidoni (LN). "La legge riguarda esclusivamente le grandi derivazioni ad uso idroelettrico" - ha premesso Gidoni - "Viene introdotto l'obbligo, in capo ai titolari e operatori delle grandi derivazioni idroelettriche, di fornire annualmente e gratuitamente alla Regione del Veneto 220 kilowattora di energia elettrica all'anno; in alternativa alla fornitura di energia, è previsto che la Giunta regionale, con propria deliberazione, possa disporre la monetizzazione, anche integrale, dell'energia da fornire".
Il co-relatore, Andrea Zanoni (PD), ha denunciato come "il Progetto di Legge in esame avrebbe dovuto prevedere una disciplina organica per normare in modo puntuale le concessioni delle grandi derivazioni ad uso elettrico; invece, si presenta carente dal punto di vista ambientale e della tutela della biodiversità. Solo un esempio: la regione Lombardia ha elaborato una legge analoga, con lo stesso oggetto, ma sviluppata in 25 articoli, a fronte dei 'solo' 6 della normativa del Veneto. Il nostro voto sarà quindi di astensione". La consigliera Bartelle (IIC) ha spiegato il suo voto contrario: "L'idroelettrico costituisce sicuramente una quota importante delle rinnovabili nel quadro energetico nazionale e regionale, ma è impattante a livello ambientale: andrebbero sviluppate altre fonti energetiche. Non è certo compartecipando agli utili che la Regione difende il suo territorio".