Letta annuncia negli Stati Uniti la cessione di una (piccola) quota di Terna
In un’intervista al Washington Post, il premier ha ipotizzato la cessione di una quota del 4,9%. La testata scrive “49%”, quando il Tesoro ne detiene solo il 30%
Il governo intende avviare un’azione di privatizzazioni che, tra l’altro, prevede la cessione di una quota del 4,9% di Terna. Lo ha detto il premier Enrico Letta in un’intervista al Washington Post - dopo una precisazione resa necessaria dall’errore del giornale, che aveva travisato e indicato il 49%, anche se la vera golden share è del solo 30%. Le privatizzazioni, spiega Letta, serviranno a reperire le risorse per portare la pressione fiscale alla fine dei tre anni del percorso previsto dal 44,3 per cento al 43,3 per cento.
“Credo che ora i mercati siano pronti per comprare e venderemo gli asset pubblici”, afferma il premier. Il piano di privatizzazioni sarà “un passo importante”, aggiunge Terna, la società detenuta al 29,999% dalla Cdp, gestisce la rete di trasmissione nazionale con oltre 63.500 km di linee in Alta tensione e 3.500 professionisti dell’energia.
Terna, guidata dall’ad Flavio Cattaneo e dal presidente Luigi Roth, è il primo operatore indipendente in Europa e il sesto al mondo per chilometri di linee elettriche gestiti. Il gruppo, nell’ambito del piano strategico 2013-17, prevede investimenti in attività regolate dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas per 4,1 miliardi di euro per la sicurezza e l’ammodernamento della Rete elettrica, dei quali l’83% sarà destinato allo sviluppo della Rete elettrica. Dei 4,1 miliardi di euro, circa 300 milioni saranno destinati alla realizzazione di sistemi di accumulo.
Il gruppo Terna ha oggi oltre 150 cantieri aperti su tutto il territorio nazionale, per un valore di 3 miliardi di euro. Complessivamente sono 1.200 i km di nuova rete sostenibile e tecnologica in costruzione, e 60 le nuove stazioni.
Qui trovi l’intervista sul Washington Post