Londra approva la costruzione di nuova centrale nucleare a Hinkley Point
Via libera a reattori Epr dopo revisione voluta da premier May. Critici i giornali
Il governo britannico ha annunciato di avere dato il via libera al progetto di una centrale nucleare di Edf a Hinkley Point, dopo la revisione ordinata dal primo ministro Theresa May. "Abbiamo deciso di procedere con la prima centrale nucleare in una generazione", ha detto il ministro dell'Impresa e dell'Energia, Greg Clark, aggiungendo in un comunicato che saranno prese nuove misure per "rafforzare la sicurezza".
Il governo di Theresa May aveva annunciato a fine luglio la sua decisione di esaminare il progetto per la costruzione di due reattori Epr di Edf a Hinkley Point, nel Sud-Ovest dell'Inghilterra, un dossier considerato di grande importanza dal gruppo energetico francese.
L'annuncio britannico era avvenuto proprio quando EDF aveva preso la decisione finale di investire su questo progetto 18 miliardi di sterline (21,2 miliardi di euro), costo sostenuto per un terzo dal gigante statale del nucleare cinese Cgn.
Le reazioni - Oscillano fra la perplessità e la critica aperta le reazioni dei maggiori giornali britannici di fronte al via libera finale della premier Theresa May.
“Theresa May ha preso la sua prima decisione importante: ed è sbagliata”, taglia corto in il Guardian in un articolo, mentre il Financial Times manifesta "dubbi". La premier aveva inizialmente congelato l'accordo, con una mossa ascritta da tutti gli osservatori a preoccupazioni in materia di sicurezza nazionale legate al ruolo chiave di Pechino. In seguito, pressata dagli interessi economici e dagli avvertimenti dello stesso gigante cinese, May ha però ritirato alla fine la riserva. Downing Street assicura d'aver imposto alcune "clausole di salvaguardia", ma secondo il Ft l'unica nuova clausola reale è quella che limita il diritto della francese Edf, operatore principale del progetto, di vendere la propria quota ai cinesi o ad altri, senza un'autorizzazione del governo britannico. Sullo sfondo non mancano inquietudini più generali, e persino fobie, sul peso che la Cina sta acquisendo a suon di investimenti nell'economia del paese.