La rete elettrica italiana supera il test eclissi
Nella fase iniziale dell’eclissi la produzione fotovoltaica europea era di 27.000 megawatt, scesa a 12.000 megawatt nel momento di massimo oscuramento e risalita a 37.000 megawatt quando il sole è tornato a irraggiare il continente
La rete elettrica italiana ha superato a pieni voti il test per le “smart grids” rappresentato dall’eclissi di sole di venerdì scorso. La strategia messa a punto nei mesi scorsi dalla task force congiunta dei vari gestori di rete europei, tra cui Terna per l’Italia, si è rivelata efficace, come ha rimarcato la stessa associazione dei Gestori di rete europei Entso-E, che scrive “Come era nelle previsioni di Entso-E, i Paesi maggiormente colpiti dall’eclissi sono stati la Germania e l’Italia, che hanno fatto fronte al fenomeno adottando ciascuno le misure più idonee nei rispettivi sistemi elettrici. Nella fase iniziale dell’eclissi, a livello europeo la produzione fotovoltaica era di 27.000 megawatt, poi scesa a 12.000 megawatt nel momento di massimo oscuramento, per poi risalire a 37.000 megawatt quando il sole è tornato a irraggiare il continente.”
Con l’eclissi persi 3.000 MW - In Italia, il fenomeno astronomico ha comportato nella prima fase dell’eclissi la perdita di 3.000 megawatt di produzione fotovoltaica, cui ha fatto seguito nella seconda fase una risalita di oltre 5.000 MW. Le contromisure messe in campo da Terna e condivise nei mesi scorsi con gli altri gestori di rete - la massimizzazione di tutte le risorse di riserva, il controllo dello scambio con l’estero e la gestione in tempo reale dei pompaggi - hanno consentito di gestire il fenomeno senza contraccolpi per gli utenti del sistema elettrico.
Per tutta la durata dell’eclissi sono stati raddoppiati i turni nella sala comandi del Centro Nazionale di Controllo del sistema elettrico nazionale, dove i tecnici di Terna presidiano 24 ore al giorno, tutti i giorni dell’anno, l’andamento dei flussi di energia elettrica sulla rete. Una misura resasi necessaria per poter fronteggiare nel modo migliore un evento che, tra le altre cose, avviene con una velocità circa 4 volte superiore a quella con la quale il sole sorge all’alba e scompare al tramonto, richiedendo perciò un’elevata operatività.
Una procedura ad hoc - Di particolare efficacia si è rivelata, in questo contesto, l’attuazione della procedura sperimentata sul campo per la prima volta in questa occasione e che ha interessato circa il 25% della potenza fotovoltaica installata in Italia. Prevista dal Codice di Rete, la procedura è un provvedimento che, caso unico in Europa, ha consentito a quasi 10.000 impianti fotovoltaici italiani di contribuire, simultaneamente, alla gestione della sicurezza del sistema elettrico, coerentemente con l’evoluzione in atto verso un modello di smart grids che fa dell’Italia un paese all’avanguardia, anche grazie ad un quadro normativo-regolatorio che spinge in questa direzione.
Una sfida nuova - Per via della grande quantità di produzione di energia solare coinvolta, la gestione dell’eclissi di sole all’interno della rete elettrica europea – la rete interconnessa più grande del mondo - ha costituito una sfida nuova per i gestori di rete europei, che hanno lavorato per più di un anno gestire in sicurezza il fenomeno naturale e garantire il livello della fornitura di qualsiasi altro giorno lavorativo. Fondamentale in tal senso è stato il costante coordinamento con le sale controllo degli altri paesi europei, sia attraverso teleconferenze periodiche per l’analisi della situazione e la condivisione delle azioni da intraprendere, sia grazie all’utilizzo di un avanzato sistema di monitoraggio, denominato EAS (European Awarness System), che consente di osservare in tempo reale gli scambi fisici di energia elettrica non solo con i paesi confinanti ma anche tra tutti i paesi dell’area continentale.