Gli accordi e la geopolitica. Il Libano assegna giacimenti a Eni-Total
Al largo della costa libanese potrebbero esserci grandi risorse di metano. Un’area è contesa con Israele
Il Consiglio dei ministri libanese ha approvato l'assegnazione di licenze ad un consorzio formato da Eni, Total e dalla russa Novatek per l'esplorazione di giacimenti offshore di gas e petrolio. Lo rende noto l'agenzia libanese Nna.
Al consorzio, l'unico ad aver finora presentato una proposta, sono stati affidati due dei cinque blocchi messi all'asta: il 4 e il 9. L'esplorazione, secondo quanto ha reso noto la Lebanese Petroleum Administration, potrà durare cinque anni, con la possibilità di estenderla di un anno.
Il Libano è situato sul Bacino del Levante, un vasto giacimento che si estende nel Mediterraneo orientale e comprende anche Cipro, Egitto, Israele e Siria. Dei due blocchi assegnati dal Libano, il 4 è situato lungo la costa centrale del Paese, mentre il 9 si trova a sud e confina con le acque territoriali israeliane.
Beirut considera Israele uno Stato nemico e una disputa è aperta circa la frontiera marittima tra i due Paesi.
Cominceranno nel 2019 le trivellazioni esplorative.
Secondo il ministro dell'Energia, Cesar Abi Khalil, è stato deciso di cominciare l'esplorazione in uno dei due lotti assegnati nel 2019, dopo aver dedicato il 2018 ad attività preparatorie.
Non si sa quando i lavori potranno essere avviati per il secondo lotto, situato al largo della costa meridionale del Libano al confine con le acque territoriali israeliane.
Il ministro dell'Energia libanese ha sottolineato "gli enormi vantaggi economici" che verranno al Libano dalle attività estrattive, in termini di "nuove opportunità di lavoro e fonti di energia locale meno costose e inquinanti".