Algeria, rafforzata la sicurezza dell’impianto di In Amenas
Il ministro dell'Energia e delle Miniere, Youcef Yousfi, ha detto in Parlamento che si procederà al rafforzamento delle misure di sicurezza “dentro e attorno le installazioni petrolifere e gasiere, attraverso tutto il territorio nazionale”
L'Algeria ha deciso di rafforzare le misure di sicurezza intorno ai suoi siti energetici. Lo ha annunciato il ministro dell'Energia e delle Miniere, Youcef Yousfi, intervenuto in Parlamento nel corso dell'esame della legge sugli idrocarburi.
Yousfi ha redatto un’informativa sull'attacco al gasdotto avvenuto il 16 gennaio, ricordando che l’infrastruttura, strategica per le regioni del centro e del nord dell'Algeria, è stata difesa da unità civili di sicurezza che hanno perso tre uomini (altri sette sono rimasti feriti) nello scontro con una dozzina di terroristi.
Il ministro - ripreso da l'Aps - ha detto che si procederà al rafforzamento delle misure di sicurezza “dentro e attorno alle installazioni petrolifere e gasiere, attraverso tutto il territorio nazionale”. Dopo l'attacco dei jihadisti a In Amenas erano scoppiate polemiche sulla sicurezza, facilmente elusa dai terroristi.
In settimana era stato rimesso in linea il 35 per centro del gas prodotto
nell'impianto di In Amenas. L'annuncio è stato dato a Tiguentourine (nel cui territorio si trova il sito gasiero) da Lotfi Benadouda, direttore generale del consorzio tra Sonatrach (Algeria), Bp (Gran Bretagna) e Statoil (Norvegia) che gestisce l'attività estrattiva.
Gli impianti di In Amenas producono il 18 % del gas algerino destinato all’esportazione.