L’altra voce. Rigassificatore a Piombino, i portuali lo vogliono: rimanga anche dopo il 2026
I lavoratori ricordano il calo dell’attività portuale ma anche i diversi servizi essenziali per la sicurezza che la presenza del rigassificatore ha garantito
Dopo l’approvazione da parte del consiglio regionale della Liguria contro lo spostamento, il rigassificatore Giolar Tundra-Italis Lng di Piombino è tornato centrale nel dibattito. Tra tutte le voci si è fatta sentire anche quella degli operatori portuali toscani che, in una nota, si sono detti preoccupati per il futuro dell’attività del porto che a loro dire si starebbe lentamente spegnendo. L’amara verità, si legge ancora , è che, a fronte di un’importante crescita infrastrutturale del porto, negli ultimi 15 anni non è corrisposto un adeguato incremento della produzione portuale che si è vertiginosamente contratta con la scomparsa di traffici storici per il porto di Piombino. “La realtà – ammettono – è che l’unico traffico portuale che negli ultimi anni ha dato ossigeno al cluster marittimo piombinese è quello delle rinfuse solide, ma soprattutto quello delle rinfuse liquide importate attraverso il Terminal Fsru Italis Lng. Oggi alcuni operatori portuali lanciano un grido di allarme sottolineando che, in questi ultimi due anni, se non ci fosse stato il rigassificatore, oltre al calo strutturale delle nostre prestazioni, sarebbero potuti venire meno anche alcuni servizi essenziali per la sicurezza del porto. Servizi, che proprio grazie alla presenza della nave Fsru Italis Lng, sono stati potenziati”.
La questione sicurezza
È proprio in tema di sicurezza – ricordano nella nota -e grazie alla sola presenza del rigassificatore se oggi il porto di Piombino può contare sulla disponibilità H24 di quattro rimorchiatori portuali antincendio, altrimenti la scarsità dei traffici avrebbe sicuramente ridotto il periodo di disponibilità limitandone gli interventi dalle ore 6 alle ore 14 ed il loro numero da 4 a 2 unità come era prima dell’arrivo del FSRU. Se non ci fosse stato il rigassificatore, sarebbero potuti venire meno anche alcuni servizi essenziali per la sicurezza del porto. Servizi, che proprio grazie alla presenza della nave Fsru Italis Lng, sono stati potenziati. Portiamo ad esempio il principio di incendio registrato su un traghetto la scorsa estate. In questa occasione è stata elogiata la macchina dei soccorsi che si è attivata. Non è stato però adeguatamente evidenziato che gli interventi sono stati così tempestivi ed efficaci solo grazie al presidio di sicurezza perennemente disponibile, rappresentato dai servizi tecnico nautici”.
Piombino – conclude la nota - è adesso nella condizione di essere al centro dell’agenda politica nazionale: in caso di spostamento “il porto subirebbe un grave danno derivante dalla perdita di un traffico essenziale per la sua sopravvivenza. Crediamo sia estremamente funzionale ed indispensabile al porto ed alla sua città la permanenza del rigassificatore a Piombino ben oltre il 2026”.