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Un anno dopo. Eni festeggia il raddoppio dei profitti: 20,4 miliardi nel 2022

where San Donato Milanese (Mi) when Lun, 27/02/2023 who roberto

Dal ramo Esplorazione e produzione  un aumento del 70% dovuto alla materia prima, anche la raffinazione ha ottenuto il miglior risultato di sempre

Eni ha approvato i conti del 2022 descalzi.jpgfesteggiando un utile operativo adjusted (EBIT adjusted) di gruppo di €20,4 mld. che è raddoppiato rispetto al 2021.
 
Trivelle e raffinazione
Il ramo E&P (esplorazione e produzione) ha conseguito un incremento di EBIT di oltre il 70% a €16,4 mld. grazie all’elevato grado di leva operativa rispetto allo scenario delle materie prime; bene anche il gas (Global gas e LNG portfolio) che ha realizzato un EBIT di €2,1 mld. provvedendo alla sostituzione di gas russo con gas equity o import da paesi dove Eni è già operativa. In questo modo assicurando la continua ottimizzazione del portafoglio gas e GNL in un contesto di offerta insufficiente, garantendo stabilità e sicurezza degli approvvigionamenti per i clienti e la gestione dei rischi finanziari;  eccellente anche il risultato conseguito dalla raffinazione che ha ottenuto il migliore risultato di sempre con un EBIT di €2,2 mld., rispetto a un risultato in pareggio nel 2021, grazie alla disponibilità degli impianti e all’ottimizzazione dei prodotti cogliendo le opportunità della ripresa dello scenario di raffinazione, mentre le misure di efficienza hanno attenuato l’impatto dell’incremento dei costi energetici;  Plenitude ha raggiunto gli obiettivi operativi e finanziari del 2022 con un EBIT di €0,34 mld. e una capacità rinnovabile di 2,2 GW, nonostante lo sfidante scenario di mercato;  male invece Versalis che ha operato in un contesto fortemente competitivo e con una domanda di mercato debole, con l’ulteriore aggravio dei costi energetici indicizzati al prezzo del gas, chiudendo l’anno con una perdita di €0,25 mld.
 
Utili e margini
L'utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni per l'esercizio 2022 di €13,3 mld. è aumentato di €9 mld. rispetto all'esercizio 2021 grazie agli eccellenti risultati della gestione industriale e al notevole contributo delle partecipate. L'utile netto di competenza degli azionisti Eni per l'esercizio 2022 è stato pari a €13,8 mld. evidenziando un notevole incremento rispetto all'esercizio 2021 dovuto al miglioramento della gestione industriale, attenuato da minori proventi straordinari netti relativi principalmente alla valutazione delle scorte. L'EBIT adjusted di gruppo del quarto trimestre 2022 è stato pari a €3,6 mld. con una flessione di €0,2 mld. rispetto al corrispondente trimestre 2021 per effetto della riclassifica di Azule Energy (attività Eni E&P in Angola) nelle partecipazioni, della minore produzione di idrocarburi e dei proventi one-off 2021 di GGP, in parte compensati dal robusto andamento dell’attività R&M.
 
Azionisti
Nei mesi di settembre e novembre Eni ha pagato la prima e la seconda tranche trimestrale del dividendo 2022 di €0,22 per azione ciascuna, pari a €1,47 mld. La terza tranche di €0,22 per azione sarà messa in pagamento il 22 marzo con stacco cedola il 20 marzo 2023. Nel mese di novembre Eni ha completato l’annunciato programma di acquisto di azioni proprie da €2,4 mld. corrispondenti a 196 mln. di azioni ritirate dal mercato.
 
Eni in futuro
Eni conferma gli obiettivi di riduzione delle emissioni Scope 1, 2 e 3 rispetto al 2018: -35% entro il 2030; -80% entro il 2040; e net zero entro il 2050. La produzione Upstream è prevista crescere a un tasso medio annuo del 3-4% fino al 2026, per poi stabilizzarsi fino al 2030. La quota di produzione del gas salirà al 60% entro il 2030. È confermato l'obiettivo di zero emissioni nette Upstream Scope 1 + 2 entro il 2030. Eni sta garantendo le forniture di gas ai propri clienti attraverso un portafoglio maggiormente diversificato, flessibile e integrato e prevede una crescita del GNL contrattualizzato a oltre 18 milioni di tonnellate/anno entro il 2026, il doppio rispetto al 2022. La Società sta incrementando le previsioni di profitto per le proprie attività GGP. La società sta accelerando il raggiungimento dei propri obiettivi nel settore della bioraffinazione, aumentando il target per Eni Sustainable Mobility a una capacità di oltre 3 milioni di tonnellate/anno entro il 2025 e di oltre 5 MTPA entro il 2030. La guidance per l'EBIT pro-forma del Downstream è stata incrementata riflettendo le migliori prospettive di ESM e l’evidente miglioramento delle performance nel business di R&M nel 2022. La trasformazione di Versalis in una società chimica caratterizzata dalla specializzazione del proprio portafoglio e sostenibile, consentirà di generare reddito nel periodo del piano. Eni prevede che la capacità di generazione rinnovabile di Plenitude aumenterà a oltre 7 GW entro il 2026 e a oltre 15 GW entro il 2030. La Società ha come obiettivo di più che raddoppiare i punti di ricarica entro il 2026; si prevede che l'EBITDA di Plenitude aumenti per il 2026 di tre volte rispetto al 2022.
 
Il mondo green è inferocito
"I profitti più alti di sempre e più del doppio rispetto al 2021, frutto degli altissimi picchi di prezzo raggiunti nel 2022 dalle fonti fossili al centro del suo business, come il gas. La gran parte di questi profitti andrà in forma di dividendi e riacquisto di azioni proprie a vantaggio degli azionisti, per il 70 per cento privati. Una situazione doppiamente oltraggiosa, soprattutto perché anziché investire su una seria svolta verso la decarbonizzazione, l’azienda si limita a fare greenwashing, mentre continua a destinare gran parte dei propri investimenti a quelle stesse fonti fossili che hanno causato e alimentano la crisi climatica. Inoltre, puntare ancora sul gas significa condannare le famiglie e le imprese italiane a pagare bollette molto care anche nei prossimi anni. Eni non è l’unica compagnia energetica ad annunciare profitti record nelle ultime settimane. Prima del Cane a Sei zampe è stato il turno di Exxon Mobil (oltre 52 miliardi di euro), TotalEnergies (quasi 34 miliardi di euro), Shell (quasi 38 miliardi di euro) e BP (oltre 26 miliardi di euro)". Così Greenpeace Italia e ReCommon commentano quanto annunciato da Eni dopo l’approvazione dei risultati finanziari per l’anno 2022 da parte del CdA della società.

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