Il Belize dice no alle trivellazioni davanti alla barriera corallina
Il paese centroamericano diventa leader mondiale nella protezione degli oceani. Esultano Wwf e Oceana. Il turismo in Belize genera introiti dai 182 ai 237 milioni di dollari l'anno
Approvata definitivamente la legge, ora il Belize può essere depennato dalla lista nera delle aree Unesco a rischio. Con la nuova norma anti-piattaforme adottata dal Governo del Belize, divenuta legge negli ultimi giorni del 2017, il Paese centroamericano è il primo fra quelli in via di sviluppo a vietare la ricerca e l'estrazione di idrocarburi in mare per tutelare la più grande barriera corallina dell'emisfero boreale.
La normativa è la conseguenza dell'impegno che il governo del Belize ha preso ad agosto dello scorso anno, decidendo di stabilire una moratoria permanente sulle attività petrolifere nei suoi mari. Questo atto è la conseguenza delle pressioni nazionali e internazionali finalizzate a preservare la barriera corallina. Questo impegno, portato avanti dal Primo Ministro, Dean Barrow, si è concretizzato dopo mesi di proteste e pressioni da parte del Wwf, di Oceana e della Belize Coalition to Save Our Natural Heritage.
Casa di circa 1.400 specie, inclusa la tartaruga embricata ( Eretmochelys imbricata) il lamantino (Trichecus manatus) e sei specie di squali in pericolo di estinzione la barriera corallina del Belize, Reserve System World Herritage, è dal 2009 nell'elenco dei siti Patrimonio Mondiale dell'Unesco a rischio perché minacciati da attività umane. Questa nuova legislazione contribuirà a rimuovere il Belize dalla lista nera.
Fanny Douvere, coordinatore del programma mondiale UNESCO sul patrimonio marino: "L'economia del Belize dipende dal turismo, che genera, grazie alla barriera corallina, introiti da 182 a 237 milioni di dollari l'anno. Questa legislazione è una pietra miliare che contribuisce a rimuovere finalmente dalla lista dei siti a rischio il secondo più grande sistema di barriera corallina mondiale. Si prevede che la Commissione UNESCO possa prendere una decisione a riguardo durante la prossima sessione che si terrà tra giugno e luglio 2018".
Secondo un report del Wwf pubblicato nel giugno 2017, la barriera corallina del Belize è minacciata dalle attività di ricerca petrolifera offshore. Il turismo e la pesca legati alla barriera corallina danno sostentamento a circa 190mila persone.
Nadia Bood, esperta di barriera coralline del Wwf Belize, dice: "È una grande novità per il Belize. Non solo perché il suo governo ha dato credito alle richieste di protezione della barriera corallina, sottraendolo ad un pericoloso rischio di contaminazione e impatti, ma anche perché adesso il paese può essere considerato un leader mondiale nella protezione degli oceani. Questa è una mossa rivoluzionaria per un paese in grave difficoltà economica".
Janelle Chanona, vicepresidente di Oceana Belize, dice: "Il governo e i cittadini del Belize, non scherzano sulla tutela del nostro patrimonio, né sulla difesa del nostro futuro".