Carburanti sintetici. L’accordo sugli e-fuels tedeschi scatena le reazioni in Italia. Eccone alcune
Il problema per l’Italia è che Eni ha puntato tutto sui biocarburanti che tra dodici anni saranno fuori legge in Europa. Ma per il governo non è finita qui
La Commissione europea ha raggiunto, dunque, un accordo con Berlino sui cosiddetti e-fuel che potranno essere utilizzati nei motori termici anche dopo il 2035. Il problema per l’Italia è che Eni ha puntato tutto sui biocarburanti che tra dodici anni saranno fuori legge in Europa. Nel nostro Paese non sono presenti infatti impianti di produzione dei cosiddetti carburanti sintetici, cioè prodotti a partire dall’estrazione, tramite elettrolisi, dell’idrogeno verde (alimentata quindi da energia elettrica rinnovabile) che viene successivamente combinato insieme alla CO2 per dare vita a un combustibile liquido compatibile, tra l’altro, con le infrastrutture di distribuzione e di vendita attualmente in uso per diesel e benzina.
Le reazioni
Duro il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: "Contiamo che l'Europa non si dimostri irragionevole e sorda ai richiami che provengono da un Paese impegnato a centrare gli obiettivi che porteranno l'Europa a essere un continente energeticamente neutrale entro il 2050". La partita non è finita, dice il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: "Anche grazie al contributo decisivo dell'Italia - spiega Salvini - la Commissione europea ha rivisto lo stop alle auto benzina e diesel dal 2035. Bruxelles ha annunciato di aprire agli e-fuel: noi pensiamo sia ragionevole includere anche i biocarburanti. Il nostro obiettivo è tutelare l'ambiente e salvare migliaia di posti di lavoro e di aziende, in Italia e in Europa, anziché consegnarci alla Cina. La partita non è finita".
"L'accordo tra Germania e Ue sull'uso dei carburanti sintetici, con l'esclusione dei biocarburanti, è semplicemente intollerabile. È un'intesa destinata a danneggiare non solo l'Italia ma tutta l'Europa. Il governo continui la battaglia, sacrosanta, per la neutralità tecnologica, perché rischiamo di pagare a carissimo prezzo l'ambientalismo folle della sinistra europea". Lo dichiara il deputato e responsabile del Dipartimento Energia di Forza Italia Luca Squeri.
“Ancora una volta assistiamo ad una decisione della Commissione europea, e del commissario Timmermans in primis, totalmente ideologica, sprovvista di qualsiasi base scientifica e fatta solo per compiacere la Germania ed assicurarsi così la maggioranza sulla transizione alle auto elettriche a partire dal 2035”. Così Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia sulla lettera dell'Italia per perorare la causa dei biocarburanti chiedendone una totale assimilazione ai carburanti sintetici per l’uso dopo il 2035. "Il passaggio esclusivo all’auto elettrica a partire dal 2035 – dice ancora Scordamaglia - è inaccettabile, non solo dal punto di vista economico e sociale ma anche e soprattutto ambientale, se si considera l’impatto complessivo dell’automotive elettrica".
Bocciatura totale arriva da Transport&Environment (T&E): "Biofuels e combustibili sintetici (e-fuels) non rappresentano una soluzione praticabile per decarbonizzare il trasporto su strada. La piena realizzazione degli obiettivi di neutralità climatica per questo settore, invece, è conseguibile attraverso l’elettrificazione dei veicoli". Questa la sintesi di un’analisi pubblicata da T&E, che giunge nel momento in cui a Bruxelles si riapre il dibattito sul ruolo che diverse tecnologie e vettori energetici potranno avere nella transizione ecologica. Lo studio dell’organizzazione ambientalista mette a confronto biofuels, e-fuels e auto elettrica, analizzando fattori di emissione di gas serra, efficienza, volumi produttivi (capacità di soddisfacimento della domanda) ed emissione di inquinanti locali. Biofuels e e-fuels - secondo T&E - mostrano limiti evidenti sotto diversi punti di vista. Nel corso dell’intero ciclo di vita, ad esempio, i veicoli alimentati con questi carburanti generano maggiori emissioni rispetto ai mezzi elettrici.