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Ecco che cosa contiene il piano di transizione della Snam per decarbonizzare

where Milano when Lun, 21/10/2024 who roberto

Investimenti per 26 miliardi al 2032 su biometano, idrogeno, ccs ed efficienza energetica. Tra gli obiettivi principali anche quelli inclusi nel Net positive impact sulla natura al 2027, con il 52% degli investimenti allineati alla tassonomia UE entro il 2032 e la neutralità carbonica entro il 2040

Snam ha presentato il piano stefanovenierl1004681.jpgdi transizione energetica che punta a un sistema economico a basse emissioni di carbonio, a contenere le emissioni e alla biodiversità con un ruolo crescente della finanza sostenibile. Le soluzioni scelte sono: biometano, idrogeno, cattura e stoccaggio del carbonio ed efficienza energetica con investimenti di 26 miliardi di euro per il periodo 2023-2032. Gli obiettivi principali – hanno detto la presidente Monica de Virgiliis e l'amministratore delegato Stefano Venier nel corso della presentazione - includono il Net positive impact sulla natura entro il 2027, il 52% degli investimenti allineati alla tassonomia UE entro il 2032 e la neutralità carbonica entro il 2040. “Il primo Transition plan di Snam fornisce un set completo di iniziative, metriche e KPI per supportare una transizione credibile verso il net zero al 2050", ha dichiarato l'amministratore delegato Stefano Venier.
 
Che cosa contiene

Il documento si basa su scenari energetici a lungo termine che rappresentano l'evoluzione più aggiornata della domanda energetica italiana, in coerenza con quelli sviluppati congiuntamente con Terna per il elettrico, con il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (Pniec) 2024 e con gli scenari europei del settore, come ad esempio quelli elaborati dai gestori di rete continentali (Entso). Questi riferimenti stabiliscono il contesto in cui Snam opererà entro il 2040 estendendo il fronte temporale, per la prima volta, fino al 2050, a completamento del percorso di transizione al net zero. Un modello di business quello di Snam che qualcuno mette in discussione in particolare sul rischio di sottoutilizzo e l’esposizione al rischio fisico degli asset lungo l'intero percorso fino al 2050 e oltre: solo l'1% dei gasdotti presenta un rischio di sottoutilizzo fino al 2040 e meno del 10% nel 2050. La regolazione, il ruolo critico degli asset e le opportunità di un loro repurposing, combinate con la posizione dell'Italia al crocevia dei flussi energetici verso l'Europa, sostengono la visione di Snam di diventare un operatore paneuropeo nel lungo periodo.

Emissioni e biodiversità
Il percorso di Snam verso il net zero si baserà su due pilastri principali: la riduzione delle emissioni e la minimizzazione dell'impatto sulla biodiversità. Come parte della sua strategia climatica, Snam è impegnata a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040 (per le emissioni scope 1 e 2) e il net zero per tutte le emissioni, incluso lo scope 3, entro il 2050.
Le emissioni di CO2 sono già diminuite del 10% rispetto al 2022, mentre per il 2024 si prevede una riduzione di circa il 20%; coerentemente con questo percorso, Snam si impegna a raggiungere il -25% entro il 2027, il -40% entro il 2030 e il -50% entro il 2032.
Anche la riduzione delle emissioni di metano rappresenta una priorità chiave: Snam ha già registrato una riduzione del -57,5% nel 2023 rispetto al 2015 e sta già lavorando sui prossimi obiettivi: -64,5% entro il 2027, -70% entro il 2030 e -72% entro il 2032.
Per quanto riguarda la biodiversità, Snam si impegna a raggiungere la Zero Net Conversion quest’anno e a generare un impatto positivo sulla natura entro il 2027, che prevede il completo ripristino della vegetazione e del paesaggio ex ante combinati con policy definite sulla gestione del territorio, dell'acqua e dei rifiuti.
 
Investimenti e punti chiave
Snam è inoltre impegnata nella decarbonizzazione del sistema energetico, facendo leva sul ruolo chiave nello sviluppo delle attività di transizione: biometano, idrogeno, cattura e stoccaggio del carbonio ed efficienza energetica. Questi sforzi sono supportati da un solido programma di investimenti di 26 miliardi di euro per il periodo 2023-2032. La prima parte dal 2023 al 2027, con 11,5 miliardi di euro (al netto dei finanziamenti pubblici), è focalizzata sul mantenimento dell'affidabilità e della resilienza degli asset a livello mondiale, combinata con la contemporanea riduzione della loro impronta di carbonio. Nel lungo periodo (2028-2032), le opportunità di investimento complessive saranno pari a 14,5 miliardi di euro (al netto dei finanziamenti pubblici) per supportare l’evoluzione del sistema energetico. In particolare, lo scale-up della dorsale H2 e il progetto Ravenna Ccs, insieme all'accelerazione dello sviluppo delle stazioni di compressione a doppio combustibile, porteranno a un aumento significativo del capex allineato alla tassonomia Ue dal 37% (2023-2027) al 52% (2028-2032).
 
Finanza sostenibile
La finanza sostenibile supporterà la più ampia strategia di Snam e gli sforzi di transizione, in linea con gli obiettivi di sostenibilità del Gruppo, passando dal 40% del totale dei finanziamenti impegnati nel 2020 a circa l'80% nel 2023. La quota di finanza sostenibile aumenterà ulteriormente all'85% entro il 2027. Gli strumenti collegati alla sostenibilità di Snam adeguano le loro caratteristiche finanziarie a seconda che determinate metriche di sostenibilità, predefiniti in fase di sottoscrizione, siano raggiunti o meno entro una data stabilita, rafforzando così l'impegno dell'azienda a raggiungere i propri target di decarbonizzazione: oltre il 50% del finanziamento sostenibile oggi è legato agli indicatori di riduzione delle emissioni.

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