E.On chiude il 2012 con conti in ordine. Merito delle rinegoziazioni dei contratti gas
Ulteriori fattori positivi sono costituiti dall’aggiuntiva capacità di generazione in Russia e dai primi effetti permanenti delle riduzioni dei costi dovute al programma di efficientamento che sta portando avanti
L’Ebitda a fine 2012 ha raggiunto circa €10,8 miliardi, con un aumento di circa €1,5 miliardi rispetto all’esercizio precedente; l’utile si attesta sui 4,2 miliardi e l’indebitamento è stato dimezzato in soli quattro anni. Sono questi i principali risultati conseguiti da E.on, il colosso tedesco dell’energia, da tempo al centro di una radicale trasformazione.
Le principali ragioni di questa crescita - si legge in una nota - sono riconducibili ai significativi miglioramenti nel business del gas all’ingrosso dovuti alla rinegoziazione dei contratti con i produttori di gas e al recupero retroattivo delle perdite registrate negli anni precedenti. Inoltre, la redditività del 2011 è stata negativamente condizionata da fattori non ricorrenti collegati all’accelerazione dell’uscita della Germania dal nucleare. Ulteriori fattori positivi sono costituiti dall’aggiuntiva capacità di generazione in Russia e dai primi effetti permanenti delle riduzioni dei costi dovute al programma di efficientamento che E.on sta portando avanti. I fattori negativi sono attribuibili ai prezzi più bassi e ai volumi di vendita nella generazione elettrica.
“I solidi risultati registrati nel 2012, che riflettono anche una serie di effetti positivi una-tantum, sono per noi motivo di soddisfazione e rappresentano il riconoscimento del notevole impegno e della performance dei nostri dipendenti, in un periodo particolarmente difficile come quello attuale” ha affermato il CEO di E.on Johannes Teyssen durante la presentazione dei risultati annuali a Düsseldorf. ”Ma non abbiamo alcun motivo ora di sederci e rilassarci, dato che il nostro volume di vendite e profitti resta sotto pressione, specialmente nella produzione di energia convenzionale.
“In particolare, i nostri impianti a gas a ciclo combinato tecnologicamente avanzati, a basso impatto ambientale, sono attualmente poco redditizi, anche se sono necessari per la stabilità del sistema di elettrico. I responsabili politici devono agire rapidamente su questo tema. In caso contrario, dovremo chiudere centrali elettriche”.
Per il futuro E.on si attende nel 2013 un utile netto sottostante tra €2,2 e €2,6 miliardi e un Ebidta tra €9,2 e €9,8 miliardi. Questa previsione tiene conto della riduzione del flusso di reddito derivante dalla vendita di asset relativa al programma di dismissioni in corso.
L’indebitamento finanziario netto del Gruppo è migliorato significativamente, diminuendo di €3,3 miliardi a €14,7miliardi. Questo è indicativo del progresso dell’utility nel raggiungere le riduzioni durature nel suo debito. Da un livello di quasi 30 miliardi a fine 2008, E.on è riuscita a dimezzare il proprio indebitamento netto in soli 4 anni.