Gas. L’Ue crea i “Gruppi d’acquisto solidale” fra Paesi
Bruxelles studia regole per aumentare la sicurezza delle forniture internazionali. L’Italia è nel gruppo con Slovenia, Austria, Ungheria e Croazia
Supervisione dei contratti commerciali quando il fornitore supera il 40% in un Paese o regione, come in alcuni casi Gazprom. Controllo ex ante degli accordi internazionali come quelli per i nuovi gasdotti come il Nord Stream. Obbligo per i 28, suddivisi in 9 gruppi, di fornirsi il gas tra di loro in caso di grave crisi. Un rafforzamento della strategia sul gas liquefatto (Lng), per aumentare la concorrenza coi prezzi dei gasdotti e far scendere i costi per l'energia Ue, e l'efficienza e il risparmio energetico. È questo il nuovo pacchetto per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti che la Commissione Ue sta discutendo.
"Non vogliamo mettere il veto sui contratti commerciali", spiegano fonti Ue, ma solo "essere messi a conoscenza di alcuni elementi ragionevoli quali la durata, i volumi, i punti di consegna, ma non i prezzi in quanto competenza del mercato, per poterli valutare nel momento in cui hanno un impatto sulla sicurezza delle forniture Ue". La Commissione, però, non potrà bloccare i contratti né modificarli, ma solo avvertire le autorità energetiche nazionali che dovranno tenerne "massimo conto" per metterle in guardia sugli eventuali rischi dei nuovi contratti. I Paesi che si possono trovare in questa situazione di rischio monopolio sono Finlandia, Estonia, Ungheria, Lettonia, Polonia, Slovacchia e Bulgaria.
Potere di veto ex ante, invece, lo avrà di fatto sugli accordi intergovernativi (Iga), finora verificati ex post come nel caso di South Stream, di fatto bloccandone la costruzione a contratti firmati.
Abbandonata l'idea di acquisti collettivi di gas, Bruxelles propone invece una "clausola di solidarietà" con la costituzione di 9 gruppi di solidarietà fra i 28 nel caso di grave crisi. Con accordi commerciali pre-stipulati e visionati dalla Commissione, ogni Paese si impegna all'interno del proprio gruppo a fornire energia prioritariamente ai consumatori protetti, ossia case, ospedali e infrastrutture cruciali del Paese vicino, anche a discapito dei propri consumatori industriali.
L'Italia è nel gruppo con Slovenia, Austria, Ungheria e Croazia, la Germania con Polonia, Slovacchia e Repubblica ceca, la Francia con Belgio, Olanda, Lussemburgo, Spagna e Portogallo.
Il progetto di raddoppio della capacità del gasdotto Nord Stream, che collega la Germania alla Russia, “non collima con gli obiettivi generali dell'Unione Energetica”, ha detto il commissario Ue all'Energia, Maros Sefcovic, sottolineando come l'espansione dell'infrastruttura entrerebbe in contraddizione con l'intenzione di “diversificare le fonti e le rotte”. Dubbi anche sugli aspetti giuridici, dal momento che - ha spiegato Sefcovic - la Commissione Europea deve garantire che il gasdotto “rispetti in ogni elemento la legislazione comunitaria”.