Gasdotti. Pace fatta. Riparte il Turkish Stream con Gazprom
Avviati i permessi alla Gazprom. La firma del trattato è prevista in ottobre, mentre si negozia sui prezzi di fornitura alla Turchia
Il ministro turco dell'Energia Berat Albayrak ha incontrato una delegazione russa del colosso dell'energia Gazprom, capeggiata dall'amministratore delegato Aleksei Miller. Argomento principale sul tavolo, la ripresa dei lavori per la realizzazione del gasdotto Turkish Stream; in seconda battuta, l'arbitrato in corso per la definizione di uno sconto pattuito in passato tra Ankara e Mosca, sulle forniture russe alla Turchia.
In una dichiarazione rilasciata all'agenzia di stampa turca Anadolu, il ministro Albayrak ha dichiarato che l'accordo relativo al rilascio dei permessi necessari a realizzare "il prima possibile" il progetto, "è stato raggiunto".
Così, nei giorni scorsi Gazprom ha ricevuto i primi permessi da parte delle autorità turche per l'attuazione del gasdotto.
"L'arrivo dei primi permessi è una notizia positiva per Gazprom: questa mossa della parte turca riflette l'interesse del governo nel progetto e indica il passaggio alla sua attuazione", ha detto Miller. In precedenza, il ministro dell'Energia russo Aleksandr Novak aveva reso noto che la firma dell'accordo intergovernativo sul progetto è prevista per ottobre.
La ripresa dei lavori era stata anticipata dal presidente Recep Tayyip Erdogan, già dopo l'incontro avuto lo scorso luglio con Vladimir Putin: una visita che ha segnato la fine di mesi di gelo calato nei rapporti tra i due Paesi in seguito all’abbattimento dell'aereo russo al confine siriano, da parte degli f16 di Ankara.
Il Turkish Stream dovrebbe portare gas dalla Regione caucasica di Krasnodar alla Turchia, e da lì in Grecia, attraverso il Mar Nero. Rispetto alla procedura di arbitrato, aperta da Ankara per far valere l'accordo relativo a uno sconto sul gas comprato dalla Russia, il ministro ha detto che le parti hanno mostrato "piena disponibilità a voler raggiungere una risoluzione dell’impasse, nel breve termine".
La Turchia soddisfa attraverso importazioni il 90% del proprio fabbisogno interno di gas; dalla Russia proviene attualmente il 60% del gas importato da Ankara.