Energia

Il colosso moscovita punta su North Stream che alimenta la Germania

Dopo la fermata del progetto South Stream, battuta d'arresto anche per il gasdotto Turkish Stream, il progetto russo-turco che ha sostituito il South Stream e dovrebbe portare il gas russo in Turchia e poi in Europa tramite la Grecia. La Gazprom ha deciso di congelare gli investimenti nella costruzione - in fase iniziale - di una delle due diramazioni del corridoio Sud verso il Mar Nero (quella più lunga, di 1626 km) per le difficoltà di trovare con Ankara un accordo definitivo. Lo riferisce il quotidiano moscovita Kommersant.

Negli ultimi sette mesi il colosso russo del gas ha ottenuto solo il permesso di svolgere i lavori di ricerca e progettazione nel settore turco del Mar Nero e solo per una delle quattro linee previste. In tal modo, secondo il Kommersant, Gazprom conta che il Turkish Stream possa fornire non più di 32 miliardi di metri cubi di gas l'anno, ossia la metà di quanto pianificato.
La strategia russa per bypassare l'Ucraina nelle forniture di metano all'Europa entro il 2019 è cambiata ancora e punterà sul potenziamento del già esistente North Stream: nelle scorse settimane Gazprom ha infatti firmato un memorandum con Shell, Omv e E.On per la costruzione di una seconda linea del gasdotto che passa sotto il Baltico e arriva in Germania. In tal caso, Mosca potrebbe accontentarsi di realizzare solo due delle quattro linee del Turkish Stream.