Gasdotti. La Procura di Teramo chiede il processo per un grave incidente
Nel marzo 2015 a Pineto esplose un tratto della tubazione Chieti-Ravenna, provocando danni ingenti
Con la richiesta di rinvio a giudizio per disastro colposo per 21 persone - responsabili tecnici e amministrativi di Snam Rete Gas - la Procura di Teramo mette un primo punto fermo nell'inchiesta sull'esplosione di un tratto del metanodotto Ravenna-Chieti avvenuta a Pineto (Teramo) il 6 marzo 2015, che causò ingenti danni ad abitazioni, auto, coltivazioni e a un'intera area boschiva.
Nel corso dell’indagine investigatori e inquirenti hanno analizzato tutta la documentazione amministrativa e tecnica relativa a progettazione, posa in opera, manutenzione e monitoraggio del tratto di metanodotto esploso, della sovrastante rete elettrica e delle abitazioni interessate dall'evento. A un collegio di esperti sono stati affidati gli accertamenti tecnici volti a verificare se all'origine del disastro ci fossero esclusivamente fenomeni naturali o condotte negligenti da parte delle relative società.
A seguito di tali accertamenti, la Procura aveva chiesto l'archiviazione per metà degli indagati, tutti riconducibili a Enel e Snam Spa, a carico dei quali non erano state ravvisate responsabilità. Adesso arriva la richiesta di rinvio a giudizio per 21 dipendenti di Snam Rete Gas, sulla cui posizione sarà adesso chiamato a esprimersi il gup.