Strage a Taiwan, esplode gasdotto al porto di Kaoshiung a causa del propene
Dalle prime indagini avviate dal Kaohsiung Environmental Protection Bureau emerge che la notte delle esplosioni l’unica pipeline in funzione era quella del gruppo chimico LCY che trasporta propene, una sostanza chimica altamente infiammabile che serve per produrre il poliestere
Una fuga di gas da una conduttura sotterranea del gruppo chimico LCY Chemical sembra sia all’origine della strage avvenuta a Taiwan per l'esplosione del gasdotto. Almeno 27 i morti e quasi 300 feriti il bilancio provvisorio delle molteplici deflagrazioni del gasdotto che attraversa la città portuale di Kaoshiung. La fuga di gas è iniziata alle 20,46 locali (le 14,46 in Italia) e dopo poco più di un'ora sono iniziate diverse esplosioni in un'area di 2/3 kmq anche nella parte residenziale della città. Tra le vittime ci sono 4 pompieri, mentre altri 22 sono rimasti feriti nelle operazioni di soccorso. I danni risultano ingenti: le esplosioni hanno coinvolto quasi 33 mila famiglie, circa 84 mila persone. La fornitura di gas è stata subito interrotta. Più di 2.000 militari sono stati inviati sul posto per collaborare alle operazioni di soccorso.
Dalle prime indagini avviate dal Kaohsiung Environmental Protection Bureau emerge - leggiamo sul Wall Street Journal - pare che al momento dell’esplosione l’unica pipeline in funzione fosse quella di LCY Chemical che trasporta propene, una sostanza chimica che serve a produrre il poliestere. A temperatura e pressione ambiente il propene si presenta come un gas incolore e inodore, poco solubile in acqua, ed estremamente infiammabile. Viene prodotto industrialmente attraverso il cracking degli idrocarburi più pesanti e trova principalmente impiego come intermedio nella sintesi di altri composti chimici. A volte però viene usato anche come combustibile.