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Il Gnl che verrà. Ecco che cosa prevede il progetto del nuovo rigassificatore di Panigaglia

where Roma when Lun, 15/07/2024 who roberto

Al ministero dell’Ambiente il progetto gnl Italia per la valutazione di impatto ambientale che punta a immettere fino a 4,6 miliardi di metri cubi di metano in rete ogni anno

È stato depositato presso il ministeropanigaglia.jpg dell’Ambiente lo studio preliminare ambientale sull’aggiornamento e adeguamento dell’impianto Gnl  di Panigaglia-Porto Venere (La Spezia). Da gnl Italia, gestore del terminal ligure, l’idea è di “realizzare interventi sul terminale con l’obiettivo di ridurre significativamente l'impronta ambientale e rendere l’impianto sempre più eco e socio sostenibile, assicurando al contempo un aumento del 30% circa di capacità di rigassificazione che consentirà di giungere dagli attuali 3,5 miliardi Sm3 /anno a circa 4,6 miliardi Sm3 /anno”.  Il salto di qualità “tecnico” all’impianto dovrebbe essere fatto  dotandosi di una nuova sala controllo, nuove briccole di ormeggio, aumento del pescaggio, ricorso a  meno navi  ma un po’ più grandi. Gli interventi proposti ricomprendono esclusivamente opere facenti parte del Progetto di Ammodernamento del Terminale di Panigaglia già approvato con Via dal 2010 che non fu mai implementato a causa delle mutate condizioni di mercato del successivo decennio. Lo studio Preliminare Ambientale ha, quindi, lo scopo primario di evidenziare ed analizzare le differenze in termini tecnici ed ambientali tra l’attuale configurazione progettuale e il progetto approvato.
 
Che cosa prevede lo studio ambientale preliminare
Che cosa  prevede dunque l’ammodernamento del rigassificatore di Panigaglia? Visto l’obiettivo di aumentare la capacità di produzione dell’impianto, gnl Italia punta a cambiamenti sostanziali sia dal punto di vista elettrico di controllo ma soprattutto in termini di adeguamento del pontile di attracco: si legge nello studio della “sostituzione di apparecchiature e sistemi di impianto, la realizzazione di una nuova sala controllo satellite e cabina elettrica, l’ammodernamento del sistema antincendio e la modifica dei trasformatori di potenza”.
 
Attracco e navi più grandi
Per l’attracco è prevista la costruzione di quattro nuove briccole a sostegno della rinnovata linea antincendio (contro i 2 di dodici anni fa) permettendo l’ormeggio di navi gasiere fino a 145mila metri cubi di capacità, una taglia più grande rispetto a quelle attuali ma presenti anche nel progetto già autorizzato. Altra operazione necessaria l’aumento del pescaggio tramite dragaggio dei fondali per 1,9 milioni di metri cubi di sedimenti, in modo da portarlo a -14 metri. Oggi a servire l’impianto spezzino sono navi di taglia compresa tra 70mila e 90mila metri cubi di gnl a carico parziale e con fianco piatto minimo di 75 metri per l’accosto. Le navi da 145mila metri cubi hanno lunghezze solitamente oltre i 280 metri contro i 215 metri della LNG Lerici e della sorella LNG Portovenere, che da anni fanno la spola tra i porti di caricamento e Panigaglia per lo scarico. Sono state rimosse in questo studio, sempre rispetto al 2010, la realizzazione del nuovo sistema bracci e di due nuovi serbatoi da 120mila metri cubi.
 
Trovi qui lo studio di impatto ambientale

immagini
panigaglia-gnl