L’inchiesta in Basilicata ferma Tempa Rossa e Viggiano
Riassunto della vicenda che ha portato Federica Guidi a dimettersi dall’incarico di ministro
La procura di Potenza ha avviato una larga inchiesta sui giacimenti della Basilicata, e in particolare a Tempa Rossa e a Viggiano. Diverse persone sono state arrestate; le accuse sono traffico d’influenze e smaltimento irregolare di rifiuti, mentre si sta vagliando se aprire un capitolo su disastro ambientale. Il coinvolgimento in un’azione di lobby ha coinvolto il compagno di Federica Guidi, che si è dimessa dall’incarico di ministro dello Sviluppo economico.
I lavori di costruzione del centro oli di Tempa Rossa (Total con Shell e Mitsui), degli impianti di ricezione nel porto di Taranto e l’attività del centro oli di Viggiano (Eni) sono stati fermati.
Tempa Rossa è un grande giacimento di petrolio e di metano scoperto nel 1989 lungo la valle del fiume Sauro, al centro della Basilicata. È uno dei più grandi giacimenti su terraferma in Europa. Potrebbe produrre 50mila barili di petrolio al giorno da 8 pozzi, di cui 2 ancora in attesa di autorizzazione. La spesa prevista per mettere in produzione il giacimento è di 1,6 miliardi, di cui 300 milioni per il polo di Taranto.
I lavori a Taranto sono bloccati da anni per le proteste e per l’opposizione delle amministrazioni locali.