Energia

L’Eni: “Rammarico per la conferma del sequestro del centro oli, ricorreremo in Cassazione”

In seguito al sequestro del centro oli di Viggiano, che tratta il greggio estratto dai giacimenti della Val d’Agri, deciso dalla Procura di Potenza nell’ambito dell’inchiesta petrolio che ha spinto a dimettersi Federica Guidi, ministro dello Sviluppo economico, il Tribunale del riesame di Potenza ha confermato il sequestro degli impianti.
L’Eni “prende atto con rammarico della decisione”, dice la compagnia, “nonostante le evidenze scientifiche indipendenti depositate agli atti del procedimento penale e illustrate nel corso dell'udienza presso il tribunale del riesame”.
L’Eni farà ricorso in Cassazione, e intanto all'impianto olio di Viggiano sarà avviata la procedura di fermata e la messa in stato di piena sicurezza.
“In ogni caso, separatamente dal ricorso in Cassazione, Eni ribadisce l'intenzione di richiedere un incidente probatorio tecnico in contraddittorio con la Procura: un'istanza in tal senso sarà depositata a breve. L'istanza farà leva proprio sulle chiare evidenze scientifiche elaborate del collegio di periti indipendenti che confermano il rispetto da parte dell'impianto delle best practice internazionali per impianti analoghi adottati in tutto il mondo e della normativa italiana”.