Inchiesta sul petrolio. Interrogatori. L’Assomineraria contro il sequestro
Ultime notizie dal fronte dell’indagine: il focus è sul porto di Augusta. Allarme per il settore
Dopo il sequestro degli impianti Eni della Val d’Agri, che estraggono e trattano il petrolio dei giacimenti della Basilicata, interviene l’associazione delle imprese dell’upstream petrolifero. Il comunicato dell’Assomineraria - Ecco il testo del comunicato:
Assomineraria evidenzia la competenza, l’impegno e la passione delle compagnie petrolifere nel valorizzare le risorse energetiche del nostro sottosuolo. Questo vale in particolar modo per chi da più di venti anni opera in Basilicata, dove le attività estrattive, oltre a produrre il 70% del petrolio domestico, coinvolgono centinaia di aziende che contribuiscono alla creazione di valore in una terra ricca di risorse professionali.
L'Associazione intende puntualizzare che il fermo delle attività della concessione Val d'Agri è non solo una ferita per un impianto considerato di eccellenza a livello internazionale ma un duro colpo per l'ampio mondo dell'indotto e le migliaia di lavoratori coinvolti. Tra i soli membri di Assomineraria si contano circa 50 aziende (su 150 in totale) nazionali e internazionali diversamente impegnate nell'attività. Una fitta rete di imprese che operano all’unisono, connesse l’una alle altre in un sistema industriale articolato, oggetto di controlli puntuali da parte di numerose autorità, compresa la specifica Polizia Mineraria. Peculiari anche l’attenzione e il rispetto dell’ambiente che caratterizzano l'attività upstream. Come riportato e certificato nel Rapporto Ambientale 2015 dell'Attività Oil & Gas, la re-iniezione delle acque di strato è considerata la migliore pratica di rispetto ambientale, e anche su questo fronte l'industria italiana si colloca ai massimi livelli della media europea. Le attività di estrazione di idrocarburi dai giacimenti della Basilicata sono uno dei pilastri del sistema energetico italiano, che a sua volta è la colonna vertebrale del sistema industriale del Paese. Proprio per questo il blocco di singole operazioni, oltre ai danni legati ai lavoratori, potrebbe portare a problemi funzionali per l’intero ciclo di approvvigionamento dell'Energia. Un approfondimento tecnico di questi argomenti è indispensabile per avviare una discussione equilibrata, utile a tutelare la nostra economia e con essa i lavoratori e le famiglie della Val D’Agri che stanno vivendo una profonda incertezza sul loro futuro.
L’interrogatorio - Si è avvalso della facoltà di non rispondere il commissario straordinario dell'Autorità portuale di Augusta (Siracusa), Alberto Cozzo indagato dalla Procura di Potenza nell'ambito del filone siciliano dell'inchiesta sulle estrazioni di petrolio. Cozzo ha presentato ai magistrati una memoria difensiva. Secondo la difesa, non v’è stato alcun reato nella concessione di un pontile: i documenti confermano che eventuali ostacoli al rilascio della concessione in favore dell'unica ditta privata che aveva presentato istanza, ovvero la Decal, non sono mai provenuti dall'Autorità portuale ma da altre autorità, ovvero lo Stato maggiore della Marina militare e l'assessorato regionale all'energia. Poi è stato ascoltato Vincenzo Armanna, ex manager Eni, che secondo i magistrati sarebbe il "dottor Viola" che compare in alcuni passaggi delle intercettazioni.