L’Italia è pronta ad abbandonare le centrali a carbone, ma aumenta la produzione nel mondo
L’annuncio del ministro Pichetto arriva nei giorni in cui si apprende dai dati del Global Energy Monitor che, mentre Europa e Usa chiudono, in dieci Paesi vanno in controtendenza, a cominciare dalla Cina
“L'Italia è pronta a dire addio al carbone”. L’annuncio è del ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, intervistato nello studio tv del quotidiano torinese La Stampa, il quale offre una roadmap per la chiusura delle centrali: “Abbiamo valutato i tempi: potremmo arrivarci nei prossimi mesi, anche se con l'attuale scenario geopolitico è più probabile parlare di un anno per quanto riguarda l'Italia continentale e 2027 per la Sardegna”.
Nel mondo il carbone cresce
Intanto però nel mondo la quantità di energia prodotta da carbone nel mondo è cresciuta del 2% nel 2023, principalmente trainata dai nuovi impianti in Cina, ma anche dal rallentamento delle chiusure delle centrali a carbone in Europa e negli Stati Uniti. Lo rivelano i dati raccolti da Global Energy Monitor.
L’anno scorso, oltre alla Cina, anche Indonesia, India, Vietnam, Giappone, Bangladesh, Pakistan, Corea del Sud, Grecia e Zimbabwe hanno aumentato la produzione di energia a carbone. Tuttavia, le nuove costruzioni di impianti al di fuori della Cina hanno rallentato per il secondo anno consecutivo, con solo India, Indonesia, Laos, Nigeria, Pakistan e Russia che hanno aperto nuove centrali a carbone. Inoltre, gli analisti prevedono che questo aumento sarà di breve durata, poiché si aspettano che i tassi di chiusura delle centrali elettriche a carbone riprenderanno a salire negli Stati Uniti e in Europa nei prossimi anni per restare in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.