Gli italiani consumano più petrolio e gas e meno rinnovabili
Stime degli economisti energetici: la produzione diventa più efficiente, ma sono in calo forte le fonti pulite
Secondo l’Osservatorio dell’Associazione italiana economisti dell’energia (AIEE), dopo la conclusione del 2015 con un aumento dei consumi energetici italiani nella misura del 2,8%, il primo mese del 2016 registra una lieve flessione dello 0,2% che, peraltro, non può essere considerata come segnale di inversione di tendenza.
Nell'analizzare la domanda complessiva di energia dell’anno scorso è stato messo in evidenza come il risultato raggiunto fosse "amplificato" dall'effetto temperatura e dal numero maggiore di giornate lavorative. Tenendo conto di questi fattori, il 2015 si è poco discostato dal 2014 ma con un apprezzabile aumento del Pil. Questo significa che il sistema economico-energetico, nel suo complesso, ha continuato a ridurre il contenuto di energia per unità di prodotto.
Alla luce di questo fenomeno il dato del mese di gennaio non appare in contrasto con i segnali positivi in arrivo dall'economia reale, mentre sembra confermare il processo di riduzione dell'intensità energetica pur in presenza di una riduzione dei prezzi dell'energia. Per quanto riguarda i consumi delle varie fonti primarie, si estende la fase positiva degli idrocarburi, con il gas in aumento del 4,8% ed il petrolio nella misura del 2%. Continua, invece, la serie negativa delle fonti rinnovabili causata dal crollo della produzione idroelettrica, per la condizione di scarsa idraulicità, e anche da una riduzione del contributo dell'energia fotovoltaica, non compensato dall'aumento dell'energia eolica.