Libia, Noc lancia appello: no a scontri armati per il giacimento Sharara
La compagnia petrolifera parla di pericolo per i dipendenti e infrastrutture del più grande e importante giacimento libico
La compagnia petrolifera nazionale libica Noc ha lanciato un appello alle forze del premier libico Fayez Al Sarraj e del generale Kahlifa Haftar per evitare lo scontro sul controllo del più importante giacimento petrolifero del Paese.
"La Noc esorta tutte le parti ad evitare un'escalation delle ostilità e azioni che potrebbero mettere in pericolo dipendenti o infrastrutture del più grande e importante giacimento", si afferma un comunicato pubblicato sul sito della compagnia, mettendo in guardia da "serie conseguenze per il settore" che potrebbero venire da "qualsiasi danno al giacimento", che produce 315mila barili di petrolio al giorno. Nel comunicato, Sarraj e Haftar non vengono citati, ma il riferimento è chiaro, dato che il generale mercoledì aveva annunciato di aver conquistato l'impianto, in modo però controverso.
Fonti mediche citate dal sito Al Wasat indicano in 5 morti e 16 feriti il bilancio degli scontri avvenuti a Sharara tra forze di Haftar e quelle guidate da Ali Kanna, nuovo comandante della zona sud per conto del governo di Sarraj.
La nomina del capo-milizia tuareg Kanna a nuovo comandante della zona militare, che comprende gran parte del Fezzan, era avvenuta appena mercoledì nel contesto di una nuova operazione militare avviata il 16 gennaio dall'Esercito nazionale libico (Lna), di cui Haftar è comandante generale. L'obiettivo dichiarato della campagna nel deserto è quello di "ripulire la Libia meridionale da jihadisti e bande criminali, mettere in sicurezza impianti petroliferi e affrontare il flusso di migranti che punta a nord verso la costa mediterranea", aveva sottolineato Haftar.
L'impianto di estrazione di Sharara, situato nel sud-ovest della Libia, era stato preso da milizie tribali l'8 dicembre scorso, causandone la chiusura. Secondo "fonti della città di Ubari" citate dal sito Libya Observer, le forze di Haftar non hanno preso tutto l'impianto, ma solo una stazione di pompaggio, numero 186, a circa 40 km dal centro della struttura. La campagna di Haftar prende di mira anche jihadisti del Ciad che sconfinano in Libia: un tweet dell'emittente Libya's Channel ha riferito che "aerei dell'Aviazione" libica hanno "preso di mira tre raggruppamenti di bande ciadiane e loro alleati nei pressi della città di Murzuq". Si tratta di un'operazione speculare a quella compiuta domenica scorsa in Ciad da una pattuglia di Mirage 2000 francesi, che avevano colpito una quarantina di pick-up di miliziani dell'Unione delle forze della resistenza (Ufr, avversari del presidente ciadiano Idriss Déby Itno) provenienti proprio dalla Libia.