Nonostante Milei. Ecco come farà l’Argentina a uscire dalla crisi grazie allo shale gas
La compagnia di stato argentina Ypf vuole quadruplicare la produzione: stima che il giacimento di scisti contenga enormi risorse di petrolio e gas consentendo al Paese di esportare e forse rinascere
Chissà che cosa ha pensato il presidente eletto dell’Argentina Javier Milei – in questi giorni a Roma e già alle prese con un rimpasto di governo - della notizia secondo la quale l’azienda di Stato del settore petrolifero e del gas Ypf punta a quadruplicare la sua capitalizzazione di mercato nei prossimi quattro anni. Il controverso leader è andato al potere a colpi di promesse di liberismo economico e di dismissioni di asset dello Stato (sono note in questo senso i video in campagna elettorale con gli annunci dei tagli), eppure oggi una delle sue compagnie più promettenti e già al centro di una nazionalizzazione ai danni della Repsol nel 2012 che fece scalpore, si trova a vivere un momento di grande sviluppo grazie al giacimento gas e petrolio Vaca Muerta e sul quale i dirigenti puntano all’aumento della produzione come riporta Reuters citando una fonte dell’azienda statale argentina, e forse a cambiare le sorti del Paese.
La scommessa di Vaca Muerta
Vaca Muerta – che in spagnolo significa “mucca morta” – è il nome del Permiano argentino, le cui proprietà geologiche sono state paragonate all’Eagle Ford Nord Americano. Si stima che il giacimento di scisti di Vaca Muerta contenga risorse recuperabili pari a 16 miliardi di barili di petrolio e 308 mila miliardi di piedi cubi di gas naturale. Queste cifre fanno del Vaca Muerta il secondo più grande giacimento di gas di scisto al mondo. Secondo la fonte di Reuters, che partecipa al processo decisionale dell’azienda energetica statale argentina, Ypf vuole sfruttare l’aumento della produzione di Vaca Muerta e ridurre il suo portafoglio di attività convenzionali nel settore del petrolio e del gas. “Nel medio termine, ci concentreremo sulla dismissione degli asset convenzionali”, ha detto la fonte a Reuters. L’anno scorso Vaca Muerta ha registrato una produzione record di petrolio e gas, raggiungendo i 354.156 barili al giorno (bpd) in ottobre e poi superando quel record in dicembre, quando la produzione ha superato i 380.000 barili al giorno.
Sta cambiando tutto
Sarà pure a favore di uno stato leggere in economia, eppure Milei sa bene che in Sudamerica gli equilibri del petrolio stanno cambiando, anche grazie al giacimento in questione. E la situazione economica dell’Argentina disperata potrebbe cambiare le sorti dell’economia di un intero Paese: se fino ad ora l’Argentina aveva importato gas dalla Bolivia, ora grazie a una pipeline da 1,5 miliardi di dollari che collega il giacimento di Vaca Muerta con un’area situata a ovest di Buenos Aires, sarà possibile distribuire gas ma anche oil estratti. Se è evidente il vantaggio in termini di riduzione delle importazioni, saranno ancora più evidenti i vantaggi futuri: nel 2025 il governo argentino punta ad esportare il gas estratto a Vaca Muerta in Cile, Brasile e Uruguay, fornendo alle casse della Banca centrale preziosa valuta pregiata che permetterà all’Argentina di risolvere parte dei suoi problemi economici.