Energia

Dopo sette anni il no definitivo della Casa Bianca al progetto legato alle sabbie bituminose dell’Alberta

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha detto no al progetto per la costruzione dell'oleodotto Keystone XL che, partendo dal Canada, avrebbe attraversato diversi stati degli Usa per portare fino al Golfo del Messico il greggio estratto dalle sabbie bituminose dell’Alberta canadese. "Non è negli interessi degli Stati Uniti", ha detto. Fra gli obiettivi del diniego al progetto, c’è la priorità alla "leadership degli Usa sui cambiamenti climatici", che vuole lasciare come segno distintivo dei suoi otto anni di presidenza.
Dopo sette anni di attesa, l'annuncio a sorpresa è stato fatto alla Casa Bianca con il vicepresidente Joe Biden e il segretario di Stato John Kerry. Secondo Obama, gli Stati Uniti ritengono che il progetto "non avrebbe un contributo significativo per la nostra economia".
La decisione va messa in correlazione anche con il nuovo governo del Canada, guidato ora dal liberale Justin Trudeau, e con il clima elettorale negli Usa.
Secondo le analisi di Obama, contestate dal partito repubblicano suo avversario, la realizzazione dell’oleodotto Keystone XL non darebbe un contributo aggiuntivo alla riduzione del greggio, avrebbe effetti modestissimi sull’occupazione che è già ai massimi (il record dall’aprile 2008) e non porterebbe maggiore indipendenza negli approvvigionamenti di energia.
"Se vogliamo prevenire gli effetti peggiori dei cambiamenti climatici prima che sia troppo tardi, bisogna agire adesso", ha detto.