Riparte la domanda di energia in Italia. Stima Aiee: in marzo + 0,7%. Corre il petrolio, meno rinnovabili
Dopo due mesi di segnali negativi, a marzo in Italia il fabbisogno di energia è tornata a crescere, anche se in misura molto limitata
Il petrolio è stato il motore della ripresa, con un incremento del 3,4%, che conferma i risultati positivi dei mesi precedenti. Nell'intero periodo gennaio-marzo 2016, la variazione della domanda di questa fonte si attesta al 4,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il contesto economico, che continua ad essere favorevole grazie al sostegno dei consumi privati e degli investimenti, sta favorendo, in particolare, la domanda di prodotti petroliferi impiegati per trasporto, ma anche per usi industriali.
Il gas naturale ha registrato un incremento dell'1,1%, sostenuto solamente dal settore termoelettrico, mentre l'industria e il settore civile hanno continuato a muoversi in territorio negativo. Nel primo trimestre 2016 la domanda di gas registra una riduzione dello 0,4%, influenzata dal clima meno rigido.
Le fonti rinnovabili hanno segnato una nuova riduzione, nella misura del 3,3%, a causa del persistente limitato contributo dell'energia idroelettrica - comunque in miglioramento rispetto al periodo precedente - ed anche delle altre fonti, come fotovoltaico ed eolico, caratterizzate da una riduzione del 3,7%. Nell'intero periodo gennaio-marzo 2016 l'apporto delle fonti rinnovabili risulta in riduzione del 4%, ancora in contrasto con il trend di crescita in atto sino al 2014.
In riduzione anche la domanda di energia elettrica, nella misura del 2,9%. Applicando il metodo AIEE per la correzione degli effetti di calendario e della temperatura media mensile, il dato diventa pari al -1,1%. La richiesta di elettricità continua ad essere influenzata, negativamente, da una crescita della produzione industriale basata soprattutto sui settori meno energy intensive e sulla maggiore efficienza dei nuovi dispositivi e macchinari. Nel primo trimestre 2016, la domanda grezza fa registrare un calo dell'1,5%, mentre la riduzione della domanda depurata risulta leggermente più accentuata.
Nel suo complesso, la domanda di energia nel periodo gennaio-marzo, che pesa in misura rilevante sull'intero anno per effetto del riscaldamento degli ambienti, segna quindi una riduzione dello 0,3%, confermando la prospettiva di una sostanziale stabilità degli impieghi rispetto al 2015.