Scenario. Dal PNRR 64 miliardi di nuovi ricavi da rinnovabili e mobilità sostenibile
La stima, presentata a Key Energy, è di Energy Strategy Group del Politecnico di Milano. Forte impatto sull’occupazione grazie alla filiera dell’efficienza energetica e a quella dei veicoli elettrici
Più di 64 miliardi di euro di ricavi aggiuntivi, oltre a 132mila posti di lavoro in più: è la stima di quanto vale il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, nel capitolo di spesa dedicato a rinnovabili, mobilità sostenibile reti e idrogeno, in termini di ricadute economiche e occupazionali. A delineare lo scenario all’incontro inaugurale di Key Energy è stato Vittorio Chiesa, Direttore Energy Strategy Group del Politecnico di Milano.
L’impatto su rinnovabili ed efficienza
L’impatto delle misure contenute nella Missione del PNRR, denominata “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, che assorbe il 31% del totale delle risorse, è notevole: saranno generati - dice Chiesa - oltre 64 miliardi di euro di ricavi incrementali per i player attivi nelle varie filiere (energia, utility, economia circolare ecc.), in particolare grazie alla filiera dell’efficienza energetica e a quella dei veicoli elettrici, che copriranno rispettivamente il 49% e il 29% del totale. Dal punto di vista delle ricadute occupazionali, saranno generati circa 132.000 posti di lavoro, il 65% dei quali sarà costituito da operatori del settore dell’efficienza energetica e il 17% da lavoratori della filiera delle rinnovabili. Una cosa è certa, ha aggiunto Chiesa: il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, all’interno dell’arco temporale di azione 2021-2026, influenzerà in maniera decisa a livello nazionale le filiere delle rinnovabili, dell’efficienza energetica, dell’idrogeno e della mobilità sostenibile. Le ricadute sul Sistema Paese derivanti dall’utilizzo dei fondi messi a disposizione dal Piano avranno ripercussioni persistenti anche dopo il periodo di azione, andando a stimolare la crescita di settori fondamentali ai fini del processo di decarbonizzazione.
Gli obiettivi del Fit for 55
Nel luglio 2021, con il pacchetto Fit for 55, sono stati pubblicati gli aggiornamenti delle normative europee in materia di emissioni di gas serra, con l’obiettivo di allineare tutti i Paesi Membri all’obiettivo di riduzione delle emissioni a livello comunitario del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 stabilito dal Green Deal Europeo. In particolare, sono stati aggiornati gli obiettivi di decarbonizzazione nazionali per ogni Stato Membro rispetto ai livelli del 2005: all’Italia viene richiesta una riduzione del 43,7% entro il 2030, che si traduce in un ammontare complessivo di emissioni previste al 2030 di circa 256 Mt CO2. In base al nuovo obiettivo, l’Italia deve dunque ridurre ancora le proprie emissioni di circa 59,28 Mt CO2 rispetto al valore del 2018. Il risparmio di emissioni derivante dalle misure della Missione 2 del PNRR risulta pari a 10,882 Mt CO2, contribuendo dunque per il 18,3% ai target di decarbonizzazione del Fit for 55.
Dalla missione un contributo all’obiettivo
Se si mettono poi a confronto la proiezione delle emissioni annuali in Italia al 2030 con una media degli andamenti delle emissioni nel periodo 2010-2018, risulterà evidente - ha concluso Chiesa - l’impatto sulla decarbonizzazione proveniente dalla missione che fa capo a energie rinnovabili, idrogeno, mobilità sostenibile del PNRR, in termini di CO2 risparmiata. In questo scenario, il contributo del Recovery Fund faciliterà il raggiungimento dell’obiettivo al 2030 stabilito dal Fit for 55 per l’Italia.