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Tassa sugli extraprofitti: protesta Energean. Il prelievo fiscale arriva al 93% del cash flow

where Milano when Lun, 24/07/2023 who luca

La compagnia petrolifera: a queste condizioni potremmo dover abbandonare i piani di investimento e forse anche ridurre il personale

È possibile energean-offices-tel-aviv-1.jpgche un contribuente debba pagare il 93% di tasse? L’aliquota unica al mondo è quella pagata a fine giugno dall’Energean, filiale milanese della compagnia petrolifera greco-londinese, per la somma di tutte le imposte, tasse, tributi, accise, addizionali eccetera. E soprattutto per la doppia imposizione della tassa sugli extraprofitti.
Per questo motivo in queste settimane la compagnia petrolifera ha avviato una serie di attività come segnalazioni alla stampa, richieste di chiarimenti all’Agenzia delle Entrate, sollecitazioni ai politici.
 
Le tasse sugli extraprofitti
L’art. 37, D.L. 21/2022 ha istituito un contributo straordinario (la cosiddetta tassa su extraprofitti) contro il caro bollette posto a carico dei soggetti che esercitano “l’attività di produzione di gas metano o di estrazione di gas naturale, dei soggetti rivenditori di energia elettrica, di gas metano e di gas naturale e dei soggetti che esercitano l’attività di produzione, distribuzione e commercio di prodotti petroliferi”.
Questa norma è stata raddoppiata e rafforzata dalla Legge di Bilancio 2023 e modificata con l’inserimento di un criterio di prevalenza ai fini dell’individuazione dell’ambito di applicazione.
Nella specie, “Il contributo è dovuto se almeno il 75 per cento del volume d'affari dell’anno 2021 deriva dalle attività indicate nei periodi precedenti” (comma 115 dell’art. 1, Legge di Bilancio 2023).
Come conseguenza di tali norme si è provveduto, in rispetto alle prescrizioni di legge, al completo e totale pagamento degli importi, che per molte società come la nostra, operanti nel medesimo comparto, hanno causato per la cassa generata nel 2022 un assorbimento per oltre il 90%, dalle sole imposte correnti e straordinarie, percentuale che non ha precedenti o analogo in nessun altro paese europeo.
 
Un interpello al Fisco
Poiché le norme non fanno menzione dei soggetti che estraggono petrolio greggio (parlando esclusivamente di produzione di prodotti petroliferi), che, al contrario del gas, non ha sperimentato nel 2022 un vertiginoso aumento percentuale dei prezzi della commodity, a doppia cifra, Energean ha presentato istanza di interpello richiedendo all’Agenzia delle Entrate di pronunciarsi sulla legittimità dell’interpretazione essendo il volume d’affari di Energean derivante dall’attività indicate nella norma inferiore al 75% del fatturato complessivo
Infatti nel 2022 Energean Italy ha estratto 59% di petrolio greggio e 41% di gas e in termini di volumi d’affari la quota parte imputabile all’estrazione di gas naturale non ha raggiunto la soglia del 75% indicata dalla norma (comma 120 art 1. L.197/2022) per essere assoggettato al pagamento.
 
Le conseguenze
Per un investitore straniero la trattazione di tale tematica e le conseguenze ingenerate dal versamento del contributo riducono la capacità dell'Italia di attrarre investimenti.
Inoltre, tale contributo non tiene conto del fatto che gli attuali prezzi del gas e del petrolio, tornati ai livelli precedenti al conflitto russo-ucraino, stanno costringendo gli operatori di settore impegnati in progetti industriali di sviluppo ad ulteriori iniezioni di capitale per sostenere il business. In questo ambito la tassa sugli extra profitti, una cui parte rilevante del gettito è in capo alle medesime aziende o gruppi internazionali privati a cui si chiedono al contempo massici investimenti - tutti totalmente privati - per mettere in sicurezza il sistema energetico del gas italiano, è stata applicata peraltro due volte nel nostro Paese, unico caso in Europa e con percentuali ben maggiori della media europea.
 
 
Il commento dell’Energean
Afferma la compagnia in una nota: “Pur comprendendo le necessità del Governo, siamo costretti ad evidenziare che una tassazione aggregata superiore al 90%, in uno dei pochi anni – post pandemia - in cui gli operatori privati del settore hanno registrato un flusso di cassa positivo, è da considerarsi particolarmente severa ed equivale, sul piano degli effetti, ad una espropriazione di valore. Ci costringono, purtroppo, a riconsiderare la strategia di Energean relativa all’Italia – specie con riferimento a tutti i progetti di sviluppo delle riserve di gas nazionali in corso in cui siamo coinvolti, con tutte le conseguenze che ciò potrebbe comportare in termini di riduzione dell'attuale livello occupazionale, di posticipo degli impegni presi con gli stakeholders e limitazione di ogni ulteriore investimento”.
Continua la compagnia: “La conseguenza di tale politica energetica è di penalizzare, dal punto di vista della tassazione, il settore di produzione di gas e petrolio nazionale proprio in un momento in cui ci sarebbe stato bisogno di più risorse da investire”.
 
Chi è Energean
Energean Italy è la società che il gruppo Energean ha acquisito a fine 2020 dall’allora controllante Edison. La società svolge l’attività di esplorazione, sviluppo ed estrazione di gas naturale e petrolio greggio in Italia e nei paesi del Mediterraneo e attualmente rappresenta il terzo operatore nazionale, per volumi, nel settore di estrazione di gas naturale, attraverso un portfolio di circa 50 titoli minerari ubicati principalmente nelle are costiere e onshore nei territori delle regioni Marche, Abruzzo e Sicilia, con una produzione che nel 2022 è stata pari a circa l’8% del totale nazionale ed un organico di oltre 180 dipendenti diretti e un indotto di oltre 1500 unità, concentrato specialmente nelle regioni del centro-sud Italia.
 
 

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