Trivelle. Proteste contro la ricerca di giacimenti in Adriatico
Di recente l’Ispra ha pubblicato un nuovo studio sugli effetti dell’air gun sull’ambiente, studio pubblicato anche da e-gazette. Clicca qui
Domenica 8 aprile molte decine di persone hanno partecipato a otto flash-mob messi in atto dagli attivisti di diverse associazioni in cinque regioni adriatiche, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia. La protesta è stata organizzata contro la ricerca di giacimenti di metano di petrolio sotto il fondale del mare Adriatico.
I giacimenti in sfruttamento da diversi decenni (vi è quasi un centinaio di piattaforme nell’Adriatico) si stanno infatti esaurendo e sono in corso da tempo le ricerche di nuovi giacimenti.
L'iniziativa contro lo sfruttamento dei giacimenti - informa una nota - è stata decisa "per dire no alla deriva petrolifera e ai progetti di prospezione con air gun" approvati dal ministero dell'Ambiente e in via di autorizzazione definitiva da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.
Le associazioni, dopo che il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità delle ricerche dei giacimenti, hanno rilanciato con un evento che si è svolto in contemporanea a Rimini, Ancona, San Benedetto del Tronto, Giulianova, Pescara, Vasto, Termoli e Bari.
Complessivamente, in questi anni il ministero dell'Ambiente ha emanato 9 provvedimenti di Via favorevoli all'uso dell'air gun in Adriatico su 11 zone.
Di recente l’Ispra ha pubblicato un nuovo studio sugli effetti dell’air gun sull’ambiente, studio pubblicato anche da e-gazette.