Trivelle. Per il “sì” al referendum scende in campo anche Italia Nostra
L’associazione in un seminario evidenzia le motivazioni economiche e tecnico-scientifiche che confermano il parere sulle attività di estrazione di gas e idrocarburi
Con il seminario "Trivellazioni: il punto di vista di Italia Nostra", l'associazione ha evidenziato tutte le motivazioni tecnico-scientifiche ed economiche che portano a confermare il parere del tutto negativo sulle attività di estrazione di gas e idrocarburi a livello nazionale e a sottolineare la necessità che la maggioranza dei cittadini italiani si rechi il 17 aprile a votare "sì" al referendum.
Secondo Giuseppe Gisotti, presidente della Società italiana di geologia ambientale, vi sono rischi geologici e ambientali nell'attività di trivellazione, quali la subsidenza indotta dalla attività estrattiva e della sua pratica irreversibilità, la produzione di rifiuti pericolosi con rischio di inquinamento del suolo, sottosuolo, acque superficiali e profonde. A parere del geologo Franco Ortolani, le attività potrebbero influenzare l'attività sismica e il rischio di compromettere in modo definitivo e irreversibile la disponibilità qualitativa e quantitativa delle risorse idriche. Durante il seminario Alessandro Segale, docente di economia ambientale e marketing del turismo alla Statale di Milano, ha sostenuto la mancanza di convenienza economica dell'impresa. A parere di Mariarita D'Orsogna, blogger contro l’estrazione del petrolio, a livello mondiale esiste un saldo del tutto negativo dei livelli occupazionali tra la "nuova" occupazione e quella preesistente nei territori interessati dalle perforazioni.