L’Ucraina annuncia la costruzione di un rigassificatore per Gas Natural sul Mar Nero
Il progetto, che punta a ridurre la dipendenza energetica da Mosca, costerà 856 milioni di euro. Dovrebbe entrare in funzione tra il 2015 e il 2016 su una struttura galleggiante temporanea dalla capacità di 5 miliardi di metri cubi di gas l'anno. In Italia, l’azienda spagnola ha ricevuto il via libera dalla Conferenza dei servizi per Trieste
L'Ucraina annuncia la costruzione di un rigassificatore Gnl (gas naturale liquefatto) nel porto di Južne, non lontano da Odessa. Il progetto, che punta a ridurre la dipendenza energetica da Mosca, costerà 856 milioni di euro.
Il rigassificatore dovrebbe entrare in funzione tra il 2015 e il 2016 su una struttura galleggiante temporanea dalla capacità di 5 miliardi di metri cubi di gas l'anno, ma, secondo l'agenzia Itar-Tass, nel 2018 dovrebbe entrare in pieno regime (sulla terraferma) arrivando a 10 miliardi di metri cubi.
Il progetto coinvolge diverse aziende internazionali, tra cui la spagnola Gas Natural Fenosa e l'americana Excelerate Energy. Kiev dovrebbe invece assicurarsi il 25% più uno delle azioni. Secondo il ministero dell'Energia ucraino, già la prima fase del progetto consentirà a Kiev di comprare fino a cinque miliardi di metri cubi di gas a un prezzo molto più basso di quello pagato per importarlo dalla Russia.
L'Ucraina ritiene “iniquo” il contratto per il metano siglato nel 2009 con Mosca dall'allora premier Julia Timošenko, lo stesso per il quale la leader dell'opposizione è stata condannata a sette anni di reclusione in un processo che Ue e Usa ritengono di matrice politica. Quell'accordo ha fissato il prezzo pagato da Kiev a poco più di 400 dollari per mille metri cubi, e il governo ucraino sta tentando di rinegoziarlo. Mosca però chiede in cambio l'ingresso a pieno titolo di Kiev in una unione doganale con Russia, Bielorussia e Kazakhstan.
Intanto, in Italia, la Conferenza dei servizi sul rigassificatore che Gas Natural intende realizzare a Trieste si è conclusa con esito positivo. Lo rende noto la società iberica in una nota. “L'assenso all'Autorizzazione Integrata Ambientale dato dagli enti competenti dimostra che il rigassificatore, anche sotto il profilo della protezione della salute e dell'ambiente, ha le carte in regola”, afferma la società. L'impianto vale 8 miliardi di metri cubi e 500 milioni di euro.