La Formula 1 e la svolta green
La regina delle corse automobilistiche non dimentica però l’importanza di un nuovo approccio sostenibile, e pone le basi per una svolta indirizzata al rispetto dell’ambiente
Contributo editoriale di Interamplify
Il mondo della Formula 1 appassiona milioni di spettatori a ogni latitudine e cerca di diventare sempre più spettacolare, per offrire un prodotto di puro entertaining che sappia ancora aumentare il numero di seguaci. Al contempo, la categoria regina delle corse automobilistiche non dimentica però l’importanza di un nuovo approccio sostenibile, e pone le basi per una svolta indirizzata al rispetto dell’ambiente.
Efficienza tra potenza e consumi
Il Mondiale 2023 è ormai entrato nel vivo. La Red Bull domina la scena, in modo al momento perfino più netto di quanto già avvenuto lo scorso anno. Dietro, Ferrari e Mercedes arrancano, setacciando inutilmente soluzioni per provare a stravolgere una corsa al titolo che pare già chiusa, e dovendo oltretutto fare i conti con l’inserimento della rivelazione Aston Martin. Se dunque i risultati in pista seguono per ora indicazioni piuttosto chiare e prevedibili, il contorno freme. Stefano Domenicali e gli altri responsabili del circus perseguono l’idea di una ulteriore spettacolarizzazione degli eventi, da ottenere ad esempio attraverso la modifica del programma nei weekend delle Sprint Race, e nel coinvolgimento dei piloti in tutta una serie di appuntamenti collaterali che permettano di incrementare ulteriormente l’affetto dei fans.
La Formula 1, disciplina sempre molto apprezzata dagli utenti anche nel settore delle scommesse sportive, cerca però di non trascurare la necessità di intraprendere nuove vie volte alla salvaguardia dell’ambiente. L’obiettivo è l’ottimizzazione del rapporto tra potenza delle vetture e consumi, per il raggiungimento dello status carbon neutral (zero emissioni) con efficaci sistemi di recupero energetico e diminuzione (anzi, annullamento) degli sprechi. La tutela ecologica diventa quindi un punto focale nei progetti della Formula 1, disponibile a porsi anche come laboratorio per la creazione di metodi innovativi indirizzati verso la sostenibilità.
Gare pazze ma ecologiche
Ecco la doppia anima, il doppio sentiero su cui si muove la categoria principale delle corse: da un lato la voglia di mettere in piedi uno spettacolo sempre più emozionante e coinvolgente, dall’altro la ricerca di una nuova sensibilità ambientale. Il secondo percorso, nelle concrete idee di dirigenti, team e sponsor, dovrà riguardare tutti i comparti che hanno a che fare con il ricco mondo della Federazione Internazionale: la concezione delle macchine, innanzitutto, ma anche le strutture di accompagnamento, i servizi logistici e la partecipazione del pubblico.
Un passo decisivo sarà appannaggio del propulsore ibrido, utile per perfezionare il rapporto tra potenza del mezzo e contenimento dei consumi, a cui affiancare l’uso di carburanti di impatto sostenibile. Ma ogni aspetto dei weekend di gara sarà preso in considerazione, attraverso l’eliminazione di oggetti in plastica monouso, il riciclaggio dei rifiuti e le opzioni offerte al pubblico per raggiungere le piste con trasporti ecologici. Si tratta di un tragitto da compiere alla svelta (il traguardo già impostato è il 2025), a cui sembra che l’universo della Formula 1 abbia deciso di dedicarsi con serietà e fermezza. Naturalmente è giusto attendere per verificare la reale fattibilità delle proposte, ma le premesse (e le promesse) sono senz’altro lodevoli.