Assolatte: la Plastic tax sarà una mannaia per il settore lattiero caseario
Solo per l'imballaggio primario il costo annuo stimato sarà di diverse decine di milioni. Interrogazione della Lega
La plastic tax colpirà anche il settore lattiero caseario, senza apportare alcun beneficio ambientale, economico e sociale. Lo denuncia Assolatte, stimando che solo per l'imballaggio primario il costo annuo sarà di diverse decine di milioni. Secondo il presidente di Assolatte, Paolo Zanetti, che da tempo ha intrapreso iniziative per sensibilizzare le istituzioni sul danno che arrecherebbe al settore, si tratta di un'imposizione che nasce solo per 'fare cassa'; va a colpire consumatori, lavoratori e imprese e non i comportamenti errati che andrebbero contrastati con la formazione dei cittadini-consumatori e con una seria vigilanza sugli abusi ambientali.
Secondo il presidente, "non è il momento di immaginare nuove tasse, perché produrrebbero ulteriori effetti depressivi sui consumi, con rischi di delocalizzazione e ripercussioni sull'occupazione". A tutto ciò si aggiunge il fatto che nel lattiero-caseario gli imballaggi sono determinanti per garantire la sicurezza dei prodotti, spesso deperibili. Un circolo virtuoso, sottolinea Assolatte, che contribuisce in modo importante anche a combattere gli sprechi e ridurre il ricorso agli imballaggi. E ancora, perché trattandosi di un'imposta italiana, segnala Zanetti "ci troveremmo svantaggiati anche nei confronti dei competitor europei già favoriti da burocrazie più efficienti". Per ogni grammo di plastica utilizzato è già previsto un contributo al Conai per il riciclo, fa sapere Assolatte, nel ricordare che dal 2021 le imprese saranno coinvolte nelle iniziative della Farm to Fork che genereranno nuovi costi per l'adeguamento alle regole. "Siamo pronti ad affrontare qualunque sfida - conclude il presidente - , ma non a rischiare la sopravvivenza del nostro sistema industriale e tantomeno del futuro dei nostri lavoratori per imposizioni gravose, arbitrarie e inutili spacciate come virtuose".
Interrogazione della Lega
“La Ue faccia chiarezza sulla plastic tax, che penalizza le nostre aziende senza garantire un impatto efficace nella lotta all’inquinamento. Per rientrare della spesa del Piano di Ripresa tramite risorse proprie, le istituzioni Ue devono reperire fondi senza danneggiare ulteriormente settori economici già duramente colpiti dalla crisi Covid. La plastic tax viene proposta come una soluzione, ma sembra che l’Ue segua più l’ideologia che la realtà, con il rischio di disincentivare, anziché favorire, la ripresa economica, nonché di aprire margini a importazioni di merci estere”. Così in una nota Isabella Tovaglieri, europarlamentare della Lega, componente della Commissione Industria, firmataria di un’interrogazione alla Commissione Europea nella quale si chiede se intende colpire l’importazione di merci concorrenziali a quelle europee, anche in base all’impronta inquinante, nonché per verificare se ci siano valutazioni d’impatto su come la plastic tax possa contribuire, in termini concreti, a far diminuire l’inquinamento, ma soprattutto quanti posti di lavoro sarebbero a rischio in caso di introduzione di questa tassa.