Plastic tax, il Governo pensa a una sospensione
Tra le ipotesi che si fanno in queste ore c’è anche quella di sospendere anche la sugar tax. La soluzione è proposta dalla Lega ma una riflessione è aperta
La Plastic tax torna nel mirino con l’emergenza sanitaria che sta mettendo a dura prova le imprese. Torna alta la tensione anche all'interno del Governo dopo l'approvazione della Manovra, con cui si era trovata una mediazione spostando l'applicazione della tassa (0,45 centesimi al chilogrammo) e che avrebbe fatto scattare solo a luglio i suoi primi effetti. Così, una delle misure per sostenere le imprese che potrebbero arrivare, già nel prossimo decreto, è proprio l'evaporazione stessa della plastic tax; una riflessione, questa, cui sta lavorando il ministero dell'Economia, e che comunque avrebbe bisogno di un passaggio in consiglio dei ministri, vista l'ampiezza dei ministeri coinvolti.
Con una serie di elementi, che puntano a trovare soluzioni per fronteggiare il coronavirus, il ragionamento del ministro dell'Ambiente Sergio Costa - in una videoconferenza dedicata ai temi ambientali - prova a tenere insieme l'analisi più ampia sulle soluzioni per il post-emergenza. E in questo puzzle alquanto complicato, che si sviluppa in parallelo alla trattativa con l’Europa per la definizione di strumenti Ue anti crisi, nulla è escluso. Tra le ipotesi che si fanno in queste ore c’è anche quella di sospendere la sugar e la plastic tax. La soluzione è proposta dalla Lega, ma una riflessione è aperta anche nella maggioranza: l’avrebbe esaminata il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. In questo modo si garantirebbe una boccata d’ossigeno alle imprese, in questo momento duramente colpite dalla crisi.
Le reazioni - Quella che però viene derubricata da Costa come una "riflessione" sulla plastic tax, diventa un appello al Governo da parte di Confindustria, e in particolare di Assobibe, l'associazione che rappresenta le imprese che producono e vendono bevande analcoliche in Italia: sospendere subito sugar e plastic tax "per evitare il tracollo delle aziende" e non mettere "a rischio gli 80.000 posti di lavoro della filiera". Sulla stessa linea l'azienda che imbottiglia la Coca Cola: "La sugar e la plastic tax sono un ulteriore schiaffo per le imprese; vogliamo sostegni e sistemi di garanzia, non condanne a morte". Costa non racconta molto di più, anche se lascia intendere quale sia lo spazio di lavoro su cui ci si sta muovendo: "Stiamo studiando una serie di possibilità di sviluppo e di riflessioni, di ripresa economica che sono sul tavolo del Mef. L'importante è far ripartire il Paese, se serve si fa, se non serve non si fa, se si deve sospendere si sospende". "La sugar e la plastic tax sono un ulteriore schiaffo per le imprese: vogliamo sostegni e sistemi di garanzia, non condanne a morte". Così Luca Busi, ad di Sibeg, l'azienda che imbottiglia Coca-Cola in Sicilia, sulla plastic tax e il delicato momento di emergenza sanitaria per il coronavirus dell'Italia. "Dal 23 marzo ci sono 319 dipendenti in cassa integrazione. Chiediamo al premier Conte l'abolizione delle due tasse, le uniche ancora in piedi, per un settore che sta soffocando", osserva facendo presente le difficoltà tra "lockdown e blocco di bar, ristoranti, pub e attività commerciali; crollo della domanda con stima del meno 40% di fatturato nel prossimo trimestre, sfiducia e perdita di liquidità". "In una terra che conta una packaging valley con oltre 200 aziende e circa 17mila addetti e, praticamente, l'ultimo zuccherificio rimasto in Italia, plastic e sugar tax sarebbero un colpo mortale all'economia dell'Emilia-Romagna, già provata duramente dall'emergenza coronavirus. Mi appello quindi ai colleghi parlamentari emiliani e romagnoli: sostenete la nostra proposta emendativa per lo stop ai nuovi balzelli. Mettiamo l'Emilia-Romagna prima di tutto. Lo Stato, soprattutto in un momento come questo, deve aiutare aziende e lavoro, non può essere un freno a mano tirato". Così la senatrice della Lega Lucia Borgonzoni.