A Bologna le campane del vetro si sono trasformate in oggetti di street art
Con il progetto “White bin“ cinque artisti sono stati chiamati a interpretare il tema della rinascita sulle campane per la raccolta differenziata del vetro, che per l’occasione si presenteranno bianche
Cinque luoghi di Bologna, cinque campane del vetro, cinque artisti: questi gli ingredienti di White Bin, il nuovo progetto presentato da Hera in collaborazione con l’associazione culturale Sabotage. La sfida, un’esperienza di riqualificazione urbana che combina street art e contenitori dei rifiuti, è stata raccolta da Night B Night, Reqvia, Francis & Nervos, Tristan e Gear 27, street artist italiani attivi sul nostro territorio.
Dalle 10 alle 20 di sabato scorso, infatti, sono intervenuti su 5 contenitori per la raccolta del vetro, trasformandoli in opere d’arte sotto gli occhi dei cittadini, durante un vero e proprio evento di live painting.
Le campane del vetro, appositamente realizzate in bianco dal Gruppo Hera, potranno così rinascere simultaneamente in cinque punti diversi del centro di Bologna. L’idea nasce da una riflessione sull’identità visiva delle nostre città e intende rilanciare in modo originale il tema dello sviluppo creativo dell’ambiente urbano. Il curatore della prima edizione di White Bin è Pietro Rivasi, dal 2002 organizzatore di Icone, primo festival italiano dedicato alla street art. “Da sempre – dichiara Giuseppe Gagliano, Direttore Centrale Relazioni Esterne del Gruppo Hera – siamo impegnati nella promozione delle arti e delle più svariate forme espressive. Quando ci hanno proposto di ospitare la street art sulle nostre campane del vetro, quindi, l’entusiasmo ci ha subito coinvolto. Recuperare la materia e portarla a nuova vita - aggiunge Gagliano - è per noi un motivo conduttore, un lavoro costante. Diventa fantastico, però, farlo assieme agli artisti, con i messaggi e le immagini che sapranno immettere, attraverso i nostri contenitori del vetro, in quel tessuto urbano a noi così caro”.