Imballaggi

La commissione sottolinea le fragilità del sistema di trattamento dei rifiuti, che apre il varco ad attività criminali

"Quello che appare leggendo le indiscrezioni uscite sull'ultima inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Firenze sui traffici illeciti di rifiuti in Toscana è la conferma di un quadro purtroppo molto preoccupante. Colpisce la spregiudicatezza che traspare dalle parole pronunciate e la totale indifferenza agli effetti che comportamenti illeciti producono sulla vita delle persone e sull'ambiente. La criminalità ambientale agisce in tutto il Paese, anche grazie ad una fragilità del sistema di trattamento dei rifiuti che apre il varco ad attività criminali". Lo ha dichiarato l'onorevole Chiara Braga, presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
"Una delle società coinvolte è stata oggetto di tre incendi dal 2012 ad oggi, l'ultimo dei quali lo scorso agosto. Da tempo gli abitanti della zona segnalavano la pericolosità degli impianti e la presenza di cattivi odori. Dagli accertamenti che la commissione ha svolto - prosegue la presidente Braga - già da tempo si parlava della delocalizzazione degli impianti, poi non realizzata". Il territorio della regione Toscana è oggetto di inchiesta da parte della Commissione da diversi mesi: "Poche ore dopo il mio insediamento, avvenuto lo scorso novembre, siamo andati in missione in Toscana, in Lombardia e in Veneto, con l'obiettivo di monitorare gli impianti che riteniamo maggiormente a rischio. Sono spesso molto simili a quelli al centro dell'inchiesta della DDA di Firenze, trattano rifiuti speciali, oggetto ormai da anni di un mercato complesso e delicato. Stiamo raccogliendo, tra l'altro, tutte le informazioni disponibili sugli incendi che hanno colpito questo tipo di attività in tutto il paese. Sono una spia molto importante, da non trascurare. Su questo a breve la Commissione fornirà un quadro nazionale".