Buste di plastica, via libera formale del Consiglio Ue all’intesa sulla riduzione entro il 2025
I Ministri dell’ambiente dei 28 paesi danno l’ok al compromesso sulle buste di plastica della presidenza italiana
Via libera formale all'intesa raggiunta tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue sulla riduzione dell'uso delle buste di plastica entro il 2025. I ministri dell'Ambiente dei 28, guidati dalla presidenza di Gian Luca Galletti, hanno dato il via libera, dopo l'ok degli ambasciatori a fine novembre, al compromesso strappato con la mediazione della presidenza italiana dell’Ue.
Entro fine 2025 dovrà essere ridotto a 40 l'anno l'uso per persona dei sacchetti di plastica usa-e-getta di spessore inferiore agli 0,05 millimetri (i più utilizzati) con un passaggio graduale a 90 entro il 2019 (nel 2010 erano 176), oppure dovrà essere introdotta una tassa facendone pagare l'uso entro il 2018. Gli stati membri avranno 18 mesi di tempo dall'entrata in vigore delle nuove norme per trasporre la legislazione Ue in quella nazionale. La Commissione Ue dovrà inoltre presentare due rapporti a Parlamento e Consiglio, due anni dopo l'entrata in vigore della direttiva, uno sull'uso dei sacchetti biodegradabili e l'altro su come ridurre l'utilizzo dei sacchetti ultra-sottili al momento esclusi dalle nuove norme.
Assobioplastiche accoglie con soddisfazione il raggiungimento di questo accordo tra le istituzioni europee, che rappresenta, come sottolineato dal Ministro Galletti, un passo significativo verso il modello di economia circolare su cui l'industria italiana ed europea delle bioplastiche crede fermamente. Secondo il Presidente di Assobioplastiche Marco Versari, "anche la posizione espressa dal Ministro Royale conferma che l'iniziativa italiana sulla riduzione del consumo di buste asporto merci monouso, così fortemente voluta dal Parlamento e poi sempre sostenuta dall'esecutivo italiano, sta trovando riscontri importantissimi anche a livello dei singoli Stati dell'Unione. Ora non ci possono e non ci devono più essere ostacoli alla piena attuazione della lungimirante normativa italiana in materia di sacchi asporto merci (d.l. n. 2/2012, convertito in legge n. 28/2012; D.M. 18.3.2013), all'avvio della capillare azione di sorveglianza nel territorio e, se necessario, di sanzionamento dei comportamenti non conformi a tale normativa di tutela dell'ambiente”.