Carta di recupero, gli Usa sostituiscono l’Europa nell’export in Cina
L’America ha visto crescere le esportazioni di 3,3 milioni di tonnellate contro 1,4 del vecchio continente. Secondo il Bureau of international recycling, dipende dal cambio sfavorevole, dalla qualità dei materiali raccolti e dalla crisi economica
Negli ultimi cinque anni il volume della carta di recupero esportata in Cina dagli Stati Uniti è aumentato di 3,3 milioni di tonnellate. Contemporaneamente l’Europa ha segnato il passo, con una crescita di soli 1,4 milioni di tonnellate nello stesso arco di tempo. Il dato arriva dal presidente della divisione carta del Bureau of international recycling (Bir) che lo ha reso noto durante una recente conferenza sul riciclo della carta.
Se in passato era l’Europa a far segnare i livelli più elevati in termini di esportazioni di questo materiale, da qualche anno a questa parte il primato spetta inequivocabilmente agli Stati Uniti. Nell’analizzare i possibili motivi del cambiamento, l’esperto del Bir ha spiegato l’emergere di diverse probabili cause, tra cui l’influenza dell’elevato tasso di cambio dell’euro, che è sfavorevole alle esportazioni, la qualità dei materiali raccolti in Europa e il rallentamento dell’economia, che pesa ancora in misura consistente sul settore.
L’incertezza dei mercati a livello globale e la minaccia di un aggravarsi della recessione complicano ulteriormente il quadro e peggiorano le prospettive. Inoltre, si stima che nel 2012 il tasso di crescita dell’economia cinese si attesterà sul 7%, il livello più basso degli ultimi dieci anni.