Il design veste gli oggetti d’arredo con gli scarti di lavorazione delle calzature
Si chiama “Pelle Nuova” l'originale progetto di Beatrice Donati, giovane designer maceratese, che ha pensato di dare forma agli scarti della lavorazione dell'industria calzaturiera
Una seconda vita per la pelle. Fatta di intrecci, fessure da cui entra la luce, colori variegati e accostamenti creativi arditi. Non a caso, si chiama “Pelle Nuova” l'originale progetto di Beatrice Donati, giovane designer maceratese che ha pensato di dare forma agli scarti della lavorazione dell'industria calzaturiera. Un'idea nata dalla tesi di laurea in design e dalla particolare sensibilità dell'artista verso le tematiche ambientali e di eco sostenibilità.
Salvando i pellami di scarto dalla discarica, Donati dà contemporaneamente vita a nuovi oggetti, funzionali e dall'estetica accattivante che, se pur prodotti industrialmente, portano ciascuno con sé caratteristiche di unicità che li rendono delle vere e proprie opere d'arte. Le pelli utilizzate, infatti, sono diverse per forma, colore e materiale, così da rendere gli oggetti con esse prodotte differenti l'uno dall'altro.
Un’intuizione vincente - Alla base di “Pelle Nuova” c'è un'intuizione vincente: trasferire la tecnica della pressatura dei rifiuti alla produzione di articoli di design. In pratica, gli sfridi di pelle, ovvero le parti rimanenti dopo il taglio della tomaia, non utilizzabili per ricavare altri pezzi, vengono pressati e uniti con una particolare colla ecologica all'acqua, senza essere preventivamente selezionati secondo determinati criteri, originando così pezzi unici d'arredamento. Queste opere d'arte nascono, come ama sottolineare la stessa Beatrice Donati, dall'osservazione del materiale, che suggerisce da sé il suo possibile utilizzo e le varie forme. “Così è - spiega la designer - per le forature create dal taglio laser, che disegnano particolari giochi di luce, o per i tagli netti della seduta, che vogliono ricordare la provenienza della pelle dalla lavorazione delle tomaie”.
E la versatilità del materiale ha permesso a Donati di pensare anche ad altri oggetti di design, come tavoli, panche, sgabelli, mensole, librerie, ripiani e svuotatasche. E l'idea innovativa è già stata premiata: gli oggetti d'arredo della designer sono stati esposti a Ecomondo di Rimini nel 2013 e, recentemente, all'Istituto europeo del design di Firenze, nell'ambito della seconda edizione di “Up Designer Selection”, progetto nato per promuovere articoli di design autoprodotto e nei giorni scorsi a Milano in occasione del Salone del Mobile.