Imballaggi. Tutte, ma proprio tutte, le reazioni (negative) dalla politica italiana all’industria
I commenti di ministro e viceministro dell’Ambiente, Pichetto e Gava, di eurodeputati, di Plastics Europe, Europen, Cna, Confagricoltura, ma anche quelle più soddisfatte di Zero Waste Europe e Rethink Plastic
Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto subito dopo aver appreso dell’approvazione del documento della Commissione Envi, parla della volontà europea: “di andare verso un sistema che non valorizza il modello vincente italiano, ma che lo mette a rischio. Continueremo la nostra battaglia in tutte le sedi comunitarie per difendere le ragioni di una filiera innovativa, che supera i target Ue con diversi anni di anticipo, che dà lavoro tutelando l’ambiente e affermando i più avanzati principi dell’economia circolare”.
La viceministra Vannia Gava: “Restiamo fermamente convinti della irricevibilità della proposta di regolamento sugli imballaggi voluta dall’UE. L’Italia è fortemente impegnata nel settore dell’economia circolare ed ha un modello di gestione dei rifiuti da imballaggio che rappresenta un’eccellenza a livello UE”.
L’europarlamentare di Forza Italia-Ppe Massimiliano Salini, relatore ombra sul dossier, fa sapere che verranno presentati in plenaria “una serie di emendamenti sulla base del compromesso alternativo che abbiamo sostenuto oggi: è necessario coniugare competitività e sostenibilità, un equilibrio di cui l’Italia è un esempio eccezionale da diffondere in quanto utile all’intera Ue”.
E Fratelli d’Italia, con la vice capogruppo alla Camera dei deputati, Elisabetta Gardini: “Non c’è logica ma tanta miope ideologia. Dopo aver spinto le aziende a produrre prodotti riciclabili, ora si vorrebbe puntare tutto sul riuso mandando a gambe all’aria l’economia circolare insieme alla lotta allo spreco alimentare, a investimenti, programmazione e posti di lavoro. Aggiungiamo pure che studi di illustri università americane ed europee hanno da anni avvertito che abbandonare la strada del monouso porta all’aumento di contaminazioni anche gravi con conseguente aumento di ricoveri ospedalieri”.
Anche il PD ha una posizione di scetticismo: “Il regolamento sugli imballaggi votato oggi in commissione Ambiente non rappresenta il testo definitivo che sarà votato nella plenaria di novembre. In quell’occasione ribadiremo la nostra posizione per un approccio che prenda in considerazione gli investimenti e i risultati del nostro Paese nel riciclo, approccio che non è presente nel testo approvato oggi in commissione” affermano in una nota Alessandra Moretti (che ha votato a favore) e Achille Variati (astenuto), europarlamentari del Partito democratico e componenti della commissione Ambiente.
Plastics Europe: luci e ombre
L’associazione dei produttori europei di materie plastiche, Plastics Europe, ritiene il documento della Commissione Ambiente migliorativo rispetto al testo originario, ma critica il fatto che viene indebolita l’ambizione di creare un mercato per il materiale plastico riciclato, il fatto di non incentivare adeguatamente l’utilizzo di bioplastiche e, soprattutto, “l’accanimento” contro gli imballaggi in plastica. L’associazione che rappresenta l’industria europea delle bevande analcoliche (UNESDA), apprezza il riciclo in closed-loop delle bottiglie per bevande e la spinta verso sistemi di deposito su cauzione, oltre che l’obiettivo del 90% nella raccolta differenziata. Critica invece gli obiettivi vincolanti sul riutilizzo e ricarica ”senza un’ulteriore valutazione d’impatto” mentre ritiene preferibili soluzioni che puntino in modo complementare su riutilizzo, ricarica e riciclo.
Confagricoltura: penalizza l'ortofrutta
La proposta che prevede il divieto di utilizzo di confezioni monouso per frutta e verdura sotto 1 kg non ha accolto le richieste del mondo agricolo, dell’Horeca e di tutti gli altri settori economici, recepite invece in Commissione Agricoltura. “Questa proposta andrà ad impattare negativamente non solo su tutti i produttori di imballaggi, ma anche sui fornitori e gli utilizzatori – afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Esiste un rischio estremamente concreto che vengano danneggiate intere filiere strategiche della produzione e della distribuzione nazionale, a loro volta fortemente integrate su scala europea. A subire i danni peggiori sarebbero le imprese e le cooperative agricole e della filiera alimentare, settore trainante del nostro export”. Gli imballaggi alimentari in generale, inclusi quelli monouso, fra i più direttamente colpiti da questo approccio, sono decisivi per la protezione e la conservazione degli alimenti, l’informazione al consumatore, la tracciabilità e l’igiene dei prodotti, riducono gli sprechi alimentari e favoriscono l’accesso al cibo, anche nelle aree più a rischio. In particolare, le imprese della IV gamma dovrebbero ora fare fronte all'impossibilità di reperire sul mercato confezioni alternative in grado di offrire le stesse garanzie per il consumatore rispetto alla sua salute, alla perfetta conservazione e alla non contaminazione batterica degli alimenti. Positivo invece il voto a favore dell'eliminazione dei rigidi parametri di riuso di vetro e imballaggi per i vini.
Stevens (Europen): eliminare in plenaria i punti critici
ll risultato del voto della commissione Ambiente dell’Europarlamento sul regolamento imballaggi è «un segnale di pericolo per il mercato unico europeo», che «esagera ulteriormente alcuni degli aspetti più ideologici della proposta iniziale della Commissione europea, perdendo l’opportunità di una maggiore armonizzazione delle norme in tutta l’Ue». È il commento di Francesca Stevens, segretaria generale di Europen, associazione che rappresenta il settore imballaggi. «Gli emendamenti più controversi sono stati approvati per un soffio - aggiunge Stevens - il che indica che molti eurodeputati comprendono l’importanza vitale di una legislazione basata su dati e prove solidi». «Ci auguriamo - conclude - che il voto in plenaria del mese prossimo affronti questi punti critici e produca misure che tutelino adeguatamente il sistema agroalimentare, la salute dei consumatori e i sistemi di riciclaggio virtuosi».
Cna: “Restano forti preoccupazioni per l’impatto su piccole imprese”
Il testo di regolamento UE sugli imballaggi approvato alla Commissione ambiente dell’Europarlamento mantiene una serie di forti penalizzazioni per l’Italia e il sistema delle piccole imprese. È quanto rileva Cna confidando che l’esame da parte della plenaria il prossimo mese sia l’occasione per apportare alcune modifiche che riguardano in particolare i target di riuso, i divieti per imballaggi monouso, l’imposizione di sistemi vincolanti di vuoto a rendere su cauzione. Cna ribadisce che il regolamento persegue obiettivi condivisibili, ma non prende in considerazione i diversi contesti nazionali in materia di raccolta e riciclaggio che ogni Stato membro ha sviluppato negli ultimi anni, né l’impatto sul tessuto produttivo che in larga parte è composto da piccole imprese. L’Italia è il primo fra i grandi Stati europei per riciclo pro-capite dei materiali di imballaggio, e ha sviluppato esperienze tecnologicamente avanzate di raccolta, selezione e riciclo dei materiali di imballaggio.
Le reazioni (abbastanza) favorevoli al provvedimento
“Sebbene il testo sia stato notevolmente diluito rispetto alla proposta originale della Commissione – ha detto Joan Marc Simon, Direttore-Fondatore di Zero Waste Europe – riteniamo che questo rappresenti il miglior risultato possibile in questo momento. Zero Waste Europe accoglie con favore l’adozione degli emendamenti di compromesso del relatore e si congratula con l’eurodeputata Ries per aver sostenuto l’integrità di questa legge”. Aggiunge poi: “Per la prima volta nella legislazione europea sugli imballaggi viene data una possibilità alla prevenzione e al riutilizzo”.
Più critiche altre associazioni. Secondo l’alleanza Rethink Plastic, “dopo mesi di difficili negoziati, con le pesanti pressioni dell’industria sullo sfondo, la commissione ha finito per accettare i tiepidi emendamenti di compromesso proposti dalla relatrice del dossier, l’eurodeputata Frédérique Ries”. Per lo European Enviromnetal Bureau, “un regolamento sugli imballaggi indebolito sopravvive al tentativo di decimare le sue ambizioni ambientali”.