Parigi si affida a Novamont per la raccolta della frazione umida dei rifiuti
Al via, nella capitale francese, il primo atto della raccolta differenziata dei rifiuti alimentari prodotti nelle case
Diciotto mesi dopo COP 21, la città di Parigi ha dato avvio al primo atto della raccolta differenziata dei rifiuti alimentari prodotti nelle case dei parigini. In questi giorni, infatti, un centinaio di addetti stanno bussando alle porte di 74.161 famiglie, per dare tutte le informazioni necessarie sulla nuova prassi e offrire le attrezzature indispensabili ad effettuare una raccolta facile, igienica e corretta: il vice sindaco Mao Peninou, accompagnato dai sindaci di due arrondissement Catherine Barrati-Elbazet e Jacques Boutault si sono uniti alle squadre degli operatori per incontrare i cittadini coinvolti e spiegare loro le finalità e le potenzialità della raccolta differenziata dei rifiuti umidi, una risorsa di enorme valore che non sarà più dispersa nelle discariche o bruciata negli impianti di incenerimento, ma utilizzata per produrre energia verde (biogas) e humus di qualità con cui rifertilizzare i suoli, secondo la logica dell’economia circolare, in cui nulla è rifiuto ma tutto torna ad essere risorsa. "Invitiamo i parigini - dice il vice sindaco Mao Peninou - ad aderire con convinzione a questa innovazione ambientale e sociale, che farà di loro i primi stakeholder nella produzione di biogas e compost".
Come già a Milano, il kit per la raccolta, costituito dalla pattumierina aerata e dalla dotazione di sacchetti biodegradabili e compostabili, è fornito da Novamont, da anni partner di una rete di municipalità impegnate nella raccolta differenziata della frazione organica come, per esempio, Milano, New York, Ginevra, Vienna, San Francisco.
Secondo Christophe de Doukhi Boissoudy, CEO di Novamont Francia, "nell’economia circolare il recupero delle risorse avviene innanzitutto riciclando i rifiuti e reinserendoli nel ciclo produttivo e il sistema circolare per eccellenza, come dimostrano diversi casi in tutta Europa, a partire da una metropoli come Milano, è quello che si basa sulla raccolta differenziata della frazione organica, che a Parigi rappresenta circa 1/4 dei rifiuti totali prodotti da ogni cittadino, per il cui successo è di fondamentale importanza l’uso di sacchi e shopper biodegradibili certificati secondo gli standard più importanti".
Un valido contributo alla diffusione della raccolta differenziata dei rifiuti alimentari sarà dato anche dai sacchetti frutta/verdura che, in base alla legge di transazione energetica voluta da Ségolène Royal, dal 1° gennaio 2017 devono essere biodegradibili e certificati e che possono essere riutilizzati dalle famiglie per la raccolta dell'umido. Secondo Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, "l'economia circolare ci dimostra ogni giorno che cambiare atteggiamento e l'approccio sulla questione dei rifiuti è promessa di enormi benefici per i nostri territori".