Dal Piemonte buone pratiche di progettazione circolare per il progetto Retrace
Si è tenuto il primo Stakeholder Group Meeting del progetto Interreg Europe RETRACE, coordinato dal Dipartimento Architettura e Design del Politecnico di Torino, che propone l’approccio sistemico per l’elaborazione di piani di sviluppo basati sulla “circular economy”
Dalla valorizzazione dei residui di lana al reimpiego delle componenti dei veicoli a fine vita, al riuso degli scarti nelle costruzioni edili: sono solo alcuni esempi di buone pratiche nell’ambito dell’economia circolare, tra quelli discussi nel corso del primo Stakeholder Group Meeting del progetto RETRACE (A Systemic Approach for REgions TRAnsitioning towards a Circular Economy), coordinato dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e con la Direzione per la competitività del sistema regionale della Regione Piemonte quale partner.
RETRACE, volto a proporre nuove policy per la promozione dell’Economia Circolare e del Design Sistemico a livello regionale, è vincitore del bando europeo Interreg Europe, con oltre un milione e mezzo di euro di finanziamento in quattro anni per lo scambio e il trasferimento di buone pratiche unitamente a partner provenienti da Francia, Slovenia, Spagna e Romania. L’analisi di numerose Good Practice locali legate al tema dell’economia circolare in Piemonte è stata all’ordine del giorno dell’incontro, che ha visto la partecipazione degli stakeholder regionali di RETRACE, tra i quali figurano incubatori d’impresa, poli di innovazione, Camera di Commercio di Torino, fondazioni e associazioni.
Partendo dalla discussione dei singoli casi studio si è proceduto con l’analisi delle politiche che hanno permesso l’attuazione di tali buone pratiche, in linea con gli obiettivi del progetto RETRACE.
Gli esempi discussi hanno incluso progetti finanziati attraverso bandi europei, come ad esempio il progetto GreenWoolF sviluppato all’interno di un bando Life+, che si occupa della valorizzazione degli scarti di lana sulcida, o il progetto di ANFIA per la valorizzazione degli scarti delle automobili nato a seguito della normativa europea sulla dismissione dei veicoli a fine vita.
Le buone pratiche presentate hanno riguardato settori molto diversi tra loro, quali l’agroalimentare, i rifiuti speciali, le materie plastiche, l’edilizia e l’energia; la selezione operata ha avuto infatti l’obiettivo di mostrare la vasta possibilità di applicazione dell’approccio sistemico e dei principi dell’economia circolare in numerosi campi.