Riciclo carta, oltre 6,56 milioni di tonnellate prodotte nel 2019
I dati del Rapporto Unirima 2020 sull'Economia Circolare, realizzato da Althesys, analizza l'andamento della filiera della carta in Italia
Sono oltre 6,56 milioni le tonnellate di carta da macero prodotte in Italia nel 2019 dalla filiera del riciclo della carta (-2% rispetto al 2018). Lockdown e guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti hanno inciso sul settore, con un calo stimato per il 2020 pari al 3,2% di raccolta differenziata (carta e cartone), a cui però hanno corrisposto un incremento dei prezzi e una contrazione per l'export, che passa da 1,9 milioni del 2018 a 1,8 milioni di tonnellate (-5%), su cui incide il crollo del mercato cinese (-83%). Sono alcuni dei principali dati del Rapporto Unirima 2020 sull'Economia Circolare, realizzato da Althesys, che analizza l'andamento della filiera della carta in Italia, sottolineando "la necessità di puntare sull'export e l'importanza del decreto "End of Waste", una misura concreta per realizzare una società del riciclo e del recupero, e che l'industria della carta da macero sia al centro del Recovery Plan".
“Il contesto del settore della raccolta, recupero, riciclo e commercio della carta, perno storico dell’industria green italiana è segnato anche dagli effetti della grave crisi economica causata dalla pandemia. L’importanza primaria di tale fondamentale comparto industriale italiano nello sviluppo dell’economia circolare richiede che siano trovate soluzioni volte in particolare a supportare l’export per assorbire il surplus strutturale di produzione di carta da macero”, ha dichiarato il Presidente di Unirima, Giulio Tarallo, nel presentare il rapporto. “La produzione di materia prima secondaria deve avere un ruolo di primo piano in una ripresa economica che voglia far il più possibile leva sulla sostenibilità e la green economy. La recente firma del decreto End of Waste, che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuto, e il recepimento del cosiddetto Pacchetto Economia Circolare con cui il Governo ha chiarito che la nuova definizione di rifiuti è tale ai soli fini del calcolo degli obiettivi di riciclo e non per affidarne la privativa ai comuni, rappresentano due importanti strumenti in questa direzione. Bisogna dare ora concretezza all’indirizzo generale del governo di incentrare il Recovery Plan sulla sostenibilità e sulla green economy con misure volte a rimuovere alcuni punti di debolezza storici del nostro Paese, che da anni frenano lo sviluppo, facendo perno sulla semplificazione, normativa e fiscale, e sugli investimenti in innovazione tecnologica”, ha continuato il Presidente Tarallo.
Carta da macero
Il 57% della produzione totale italiana di carta immessa sul mercato è effettuata mediante fibre da riciclo. Nel 2019, in un quadro di stagnazione dell’economia nazionale, la produzione italiana di carta e cartone è stata in calo del 2% rispetto all’anno precedente. Di queste, circa 4,6 milioni di tonnellate sono per imballaggi e i restanti 4,3 milioni altre tipologie di produzioni cartarie. Carta e cartone raccolte costituiscono circa il 20% della raccolta differenziata complessiva dei diversi materiali provenienti dai rifiuti urbani, rimanendo così la principale frazione tra quelle raccolte dai Comuni. Nel 2019 la raccolta differenziata comunale ha superato le 3,5 milioni di tonnellate, equivalente a circa 57,5 kg per abitante, in crescita di circa 102.000 tonnellate sull’anno precedente grazie all’incremento nel Meridione. Cala la raccolta differenziata nel 2020, con un quantitativo stimato pari a 3,4 milioni di tonnellate. Nel 2019 la produzione di carta da macero (materia prima secondaria) in uscita dagli impianti di recupero/riciclo si è attestata sulle 6,56 milioni di tonnellate, in riduzione rispetto al 2018, delle quali 1,82 milioni sono state esportate mentre 4,75 milioni sono state usate dalle cartiere italiane.
Carta e cartone, al sud il 42% degli impianti per la differenziata
La raccolta differenziata di carta e cartone nel canale domestico è effettuata da aziende pubbliche e private, mentre quella derivante da attività commerciali, artigianali, industriali e di servizi è svolta da imprese private del settore della gestione dei rifiuti che sono spesso attive anche nelle successive fasi di selezione, valorizzazione e trading. Gli impianti di trattamento rifiuti che ricevono carta e cartoni sono circa 600 e sono distribuiti in modo capillare sul territorio nazionale. Quelli che ricevono la raccolta differenziata di carta dai Comuni sono 364 con una distanza media di 16,2 km dai bacini di raccolta: il 42% è presenti al Sud, il 39% al Nord e il 19% al Centro Italia. 3.050.000 3.100.000 3.150.000 3.200.000 3.250.000 3.300.000 3.350.000 3.400.000 3.450.000 3.500.000 3.550.000 2016 2017 2018 2019 2020 RD comunale di carta e cartone (t/anno)
Prezzi carta da macero: incidono i dazi Cina-Usa e il lockdown
Il mercato dei maceri viene da una fase di profonda crisi per gli impatti congiunti di diversi fattori, sia nazionali che internazionali. A livello globale, le conseguenze della guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti, le politiche restrittive attuate dal governo cinese sulle importazioni di materiali di recupero e la saturazione dei mercati alternativi meno competitivi hanno portato ad avere, in particolare nel 2019, una forte riduzione dei prezzi per effetto della domanda debole e incapace di assorbire il surplus produttivo europeo, pari a circa 8 milioni di tonnellate. In Italia, le quotazioni dei maceri hanno, pertanto, registrato un crollo soprattutto nel 2019, come testimoniato dal -88% nel caso del cartone tra gennaio e dicembre, valore poi diventato quasi nullo nel primo trimestre 2020, quando ha toccato così il minimo storico. Questo scenario ha registrato un brusco mutamento durante il lock down, con gli impianti di trattamento rifiuti per la produzione di materia prima secondaria rimasti operativi, poiché inseriti tra i settori essenziali dell’economia; per la scarsa raccolta differenziata il comparto ha però incontrato difficoltà nel soddisfare la domanda di carta da macero sul mercato. Ne è quindi corrisposto un aumento vertiginoso dei prezzi che si è poi assestato su valori più bassi e successiva leggera ripresa a settembre 2020.
La stagnazione
Dal rapporto emerge così che nel 2019, in un quadro di stagnazione dell'economia nazionale, la produzione italiana di carta e cartone è stata in calo del 2% rispetto all'anno precedente. Si rileva poi che dei circa 600 impianti di carta e cartone "distribuiti in modo capillare sul territorio nazionale" il 42% si trova al Sud, il 39% al Nord e il 19% al Centro. L'analisi evidenzia inoltre un crollo verticale dell'83% delle esportazioni verso la Cina, da 592.500 tonnellate nel 2018 alle 98.466 tonnellate nel 2019, con l'Indonesia che la scalza come primo partner commerciale passando da un'incidenza del 6% nel 2015 ad una del 22% nel 2019. Il presidente di Unirima, Giulio Tarallo, ricordando la "recente firma del decreto End of Waste, che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuto, e il recepimento del cosiddetto Pacchetto Economia Circolare" ribadisce che "ora bisogna dare concretezza all'indirizzo generale del governo di incentrare il Recovery Plan sulla sostenibilità e sulla green economy". Il sottosegretario del ministero dell'Ambiente, Roberto Morassut in un messaggio ha spiegato: "La sfida che ci aspetta è quella di superare le criticità del nostro Paese, caratterizzato da grandi eccellenze ma anche da forti resistenze che non permettono l'affermarsi del modello virtuoso in maniera uniforme sul territorio nazionale".