Ridurre gli sprechi in ortofrutta è possibile, grazie agli imballaggi in cartone ondulato
Secondo Bestack, consorzio non profit di ricerca dei produttori italiani di cassette in cartone ondulato per ortofrutta, le confezioni hanno un’importanza fondamentale
Rilanciare i consumi, ridurre il food waste promuovendo comportamenti sostenibili, garantire igiene e sicurezza dei prodotti che mangiamo: sono dibattiti oggi di grande attualità nel settore agroalimentare. E se parliamo di ortofrutta, l’attenzione si fa ancora più viva, vista la necessità del comparto made in Italy di invertire quel trend negativo che da anni caratterizza i consumi. In tutto ciò, che ruolo gioca l’imballaggio? Secondo Bestack, consorzio non profit di ricerca dei produttori italiani di cassette in cartone ondulato per ortofrutta, le confezioni hanno un’importanza fondamentale.
“Partiamo innanzi tutto dalla sostenibilità - esordisce il direttore di Bestack, Claudio Dall’Agata - . Secondo un recente studio commissionato da Emballage, il salone del packaging di Parigi, il 94% degli italiani ritiene che l’imballaggio sia un elemento positivo, economico e amico dell’ambiente. Le nostre confezioni senza dubbio lo sono: sono naturali, riciclabili al 100% e contribuiscono a rinnovare l’ambiente, perché la materia prima utilizzata dalle aziende che le producono proviene da foreste gestite con piani di reimpianto superiori a quelli di taglio”. Per ogni albero tagliato, infatti, ne vengono piantati tre.
E sono anche gli imballaggi più economici da gestire post consumo: secondo la normativa vigente, i produttori e gli utilizzatori di packaging oggi devono riconoscere a Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) un corrispettivo economico per garantire che, una volta giunti a fine vita, non si disperdano nell’ambiente, ma vengano correttamente avviati a riciclo e recupero.
Il 2015 ha portato sostanziali novità per la filiera: positive per alcune tipologie di materiali, che dal 1° aprile godranno di una riduzione del Contributo Ambientale (CAC), molto negative per la plastica, il cui contributo da gennaio è salito alle stelle, passando da 140 a 188 euro a tonnellata. Il CAC per carta e cartone resta invariato, 4 euro a tonnellata, e si conferma come il contributo più basso di tutta la filiera dell’imballaggio.
“Scegliere il packaging in cartone ondulato - continua il direttore di Bestack – significa quindi risparmiare, per chi commercia e distribuisce frutta e verdura, perché gli oneri da versare per legge sono i più contenuti. E significa anche dare il proprio contributo alla lotta contro gli sprechi alimentari, con conseguenti ulteriori benefici economici per i retailer, che hanno perdite limitate in termini di inefficienze e di scarti lungo la filiera. Le nostre ricerche hanno infatti dimostrato che i prodotti ortofrutticoli confezionati negli imballaggi certificati Bestack hanno una shelf life fino a un giorno superiore rispetto a quelli conservati in altre tipologie di packaging”.
Inoltre nel cartone ondulato frutta e verdura sono più attrattive: sono sicure dal punto di vista igienico e salubri, sono preservate da possibili danni da schiacciamento durante la movimentazione, e questo tipo di packaging consente anche al consumatore di fare scelte sostenibili.