Sistri, “Fare chiarezza sul contributo fantasma”
Lo chiede Rete Imprese Italia. Per il presidente Giorgio Guerrini “sorprende e preoccupa” la riproposizione del contributo in “Gazzetta Ufficiale”. Il Sistri va comunque “integralmente riprogettato e sostituito con un nuovo sistema di tracciabilità”
C’è allarme tra le imprese dopo la pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale” della riproposizione della scadenza a fine novembre del pagamento del Sistri, il sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti, relativo al 2012. Il Sistri, infatti, era stato di fatto sospeso dal decreto “Cresci Italia” fino al 30 giugno 2013.
“Sorprende e preoccupa – commenta il presidente di Rete Imprese Italia, Giorgio Guerrini, – la riproposizione del contributo a carico delle imprese quando, lo scorso giugno, il decreto Cresci Italia, norma di rango superiore al provvedimento ministeriale, ne ha stabilito espressamente la sospensione. L’ultima cosa di cui hanno bisogno gli operatori e le imprese coinvolte nella gestione dei rifiuti è di alimentare ulteriore confusione su questa delicata e complessa materia”.
“Il Sistri – sottolinea ancora Guerrini – va integralmente riprogettato e sostituito con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che risponda a criteri di efficienza, trasparenza, economicità e semplicità. Chiediamo pertanto al ministro Clini di chiarire l’effettiva portata delle disposizioni emanate, affinché non si producano su questa vicenda ulteriori danni economici per le imprese”.
Negli ultimi due anni, 325.470 imprenditori italiani hanno speso 70 milioni di euro per l’iscrizione al Sistri, per l’acquisto di oltre 500mila chiavette usb e di quasi 90mila black box a fronte di un sistema mai entrato in funzione.