Tuttoecomondo, il giorno dopo. La filiera della carta al Paper District
“L’imballaggio sostenibile: la filiera della carta dopo il Ppwr” al Paper District a Ecomondo: quali opportunità e prospettive per l’imballaggio made in Italy?
L'industria cartaria italiana è il secondo produttore di carta e cartone in Europa, dopo la Germania, con il 10,2% dei volumi complessivi dell’area. È leader assoluto nella produzione di carte per uso domestico, igienico e sanitario con il 20,4% dei volumi europei, 2° nelle carte da involgere e 3° nel complesso delle carte e cartoni per imballaggio. L'industria italiana delle macchine per stampare e lavorare la carta e il cartone è tra le prime al mondo, con una quota di mercato che si attesta intorno al 10%. L'industria cartotecnica trasformatrice italiana è 2° in Europa per fatturato, con una quota percentuale del 17,4%. È quanto emerso a Ecomondo nel corso della conferenza di apertura del Paper District dal titolo: ”L’imballaggio sostenibile: la filiera della carta dopo il Ppwr”. Ne hanno discusso, fra i principali attori della filiera della carta, il presidente di Federazione Carta Grafica Michele Bianchi e il direttore generale Comieco Carlo Montalbetti. La filiera industriale è fortemente radicata sul territorio e si distingue per investimenti e impegno profusi nel miglioramento continuo del riciclo sia in termini di raccolta che di impiego della carta da riciclare utilizzata nei processi produttivi.
I commenti
“Nel 2023 la raccolta differenziata di carta e cartone in Italia è cresciuta di quasi il 3% rispetto al 2022 e ha raggiunto la quota record di oltre 3,7 milioni di tonnellate. Un andamento che si riflette positivamente anche sul tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici che arriva al 92,3%, in netto anticipo sugli obiettivi Ue al 2030 (85%)” spiega Montalbetti. “La filiera industriale rappresentata dalla Federazione Carta e Grafica muove l’1,3% del pil nazionale con un fatturato di oltre 27 miliardi di euro generato in 16.119 aziende che impiegano160.600 addetti diretti (saldo bilancia commerciale 3,7 miliardi di euro)”, afferma Michele Bianchi all’apertura del dibattito. “I numeri elevano questa filiera a sistema del made in Italy con importanti primati europei ma soprattutto con prestazioni ambientali che hanno consentito, a tutti gli attori che operano nel sistema, di indirizzare al meglio il regolamento Ppwr con impatti positivi sulla nostra industria. La filiera rappresenta, infatti, una infrastruttura fondamentale dell’economia circolare dove il tasso di circolarità del settore supera il 60% (tasso di utilizzo)” sottolinea Bianchi. “In attesa degli atti delegati, lo schema regolatorio europeo definito dal regolamento Ppwr rappresenta una best practice del sistema industriale e politico italiano che ha visto tutti gli attori della filiera carta e stampa concorrere all’obiettivo comune di affermare un modello di riciclo made in Italy nell’ambito di un regolamento che, nella sua prima formulazione, non lo prevedeva” afferma Montalbetti.
La cornice regolatoria europea apre una prospettiva di promozione della carta e del cartone in sostituzione dei materiali di origine fossile che spinge le aziende a investire nell’innovazione e nell’ecodesign che propone soluzioni di imballaggio sempre più separabili e riciclabili.
“La sostenibilità della carta da riciclare quale materia prima strategica per la filiera carta e stampa si inserisce in un più ampio contesto di competitività dove è importante il riciclo di prossimità e prezzi energetici allineati agli altri paesi europei in una fase di transizione green dove l’industria sta fortemente investendo sulla decarbonizzazione in linea con gli obiettivi Ue” conclude Bianchi.