La Corte dei Conti Ue: risultati modesti con i fondi per le rinnovabili
Secondo i tecnici Ue, l'efficacia complessiva del sostegno dei fondi di coesione ai progetti di produzione di rinnovabili, circa 4,7 miliardi di euro per il periodo 2007-2013 “è stata modesta” rispetto agli obiettivi Ue di consumo del 20%
I fondi europei destinati a progetti nel campo delle rinnovabili negli Stati membri vanno spesi meglio. Questo il senso della valutazione della Corte dei Conti Ue per il periodo 2007-2013, che invita a migliorare i programmi di spesa per renderli realmente efficaci dal punto di vista di costi e benefici.
“Gli Stati membri dell'Ue si sono prefissati obiettivi ambiziosi per le energie rinnovabili, che potranno essere sostenuti in maniera significativa dai fondi Ue solo apportando miglioramenti alla gestione dei programmi di spesa”, ha detto Ladislav Balko, il membro della Corte responsabile della relazione, sottolineando che “la Commissione europea deve anche accertarsi che i programmi che vengono finanziati negli Stati membri siano efficienti”. Nel suo esame, la Corte dei Conti Ue non ha riscontrato significativi sforamenti dei costi o ritardi e le strutture di produzione di energia rinnovabile erano installate ed operative.
Tuttavia, i risultati in termini di produzione energetica “non sono stati sempre raggiunti o non sono stati adeguatamente misurati”. In particolare, secondo i tecnici Ue l'efficacia complessiva del sostegno dei fondi di coesione ai progetti di produzione di rinnovabili, circa 4,7 miliardi di euro per il periodo 2007-2013 “è stata modesta” rispetto agli obiettivi Ue di consumo del 20% di energia da fonti verdi per il 2020, “in quanto l'efficacia rispetto ai costi non è stata il principio-guida nella pianificazione e nell'attuazione dei progetti”. Di conseguenza anche “il valore aggiunto apportato dai fondi della politica di coesione è stato modesto” conclude la Corte dei Conti europea.