Idroelettrico, Cassazione: concessionario non paga il sovra canone se la causa è la pubblica amministrazione
Le Sezioni Unite civili della Corte di cassazione hanno chiarito che, nel caso di contestazione del dovere di corrispondere il sovra canone, occorre verificare a cosa sia imputabile
La concessione di derivazione d'acqua per la produzione di energia elettrica obbliga al pagamento del sovracanone al Consorzio di bacino dall'atto di rilascio e non solo dall'effettivo utilizzo della risorsa, cioè dal concreto funzionamento dello stabilimento.
Le Sezioni Unite civili della Corte di cassazione con la sentenza n. 19678 hanno infatti chiarito che, nel caso di contestazione del dovere di corrispondere il sovra canone nel periodo di mancato funzionamento, si innesta la necessità di verificare a cosa sia imputabile un tale forte ritardo tra la concessione e l'effettivo esercizio dell'attività industriale: se sia cioè imputabile al concessionario o a inadempimenti o ritardi dell'amministrazione.
In tal caso, la vicenda nel suo altalenare si conclude col rigetto del ricorso del Consorzio contro la società concessionaria di produzione di energia elettrica in quanto è stata accertata dal Tribunale superiore delle acque pubbliche l'inerzia della Pa nel rilascio della valutazione di impatto ambientale a seguito della documentazione prodotta.